21/12/2022 di Fabrizio Cannone

Natale annullato o strumentalizzato. Morgante (FdI): «Presepe torni protagonista»

Tutti gli antropologi più qualificati sono convinti che le società umane, per durare e permanere nel tempo, necessitano di un collante culturale e simbolico, di uno spirito pubblico, di un mito fondatore e di una religione civile.

Eppure, alle nostre latitudini europee, si registra da molto tempo ormai una lotta senza quartiere contro tutti i simboli della nostra comune tradizione cristiana. Dal crocefisso, rimosso da aule, palazzi di giustizia e parlamenti, sino ai presepi e agli stessi alberi di Natale, a volte financo vietati.

Peggio ancora forse è la manipolazione del Natale e dei suoi simboli per finalità ideologiche, divisive e commerciali. Finalità non alternative ma che spesso vengono unite assieme, all’insegna della (pseudo) provocazione libertaria, del poco rispetto dei credenti e al limite della blasfemia bella e buona.

Per esempio si sono visti di recente dei cartelloni pubblicitari con un Babbo Natale romantico il quale stringe a sé una sposa vestita di bianco. Peccato che la sposa, a ben vedere, non sia una vera sposa ma una “drag queen”. A Salerno, poche settimane fa, all’interno di un albero di Natale di forma conica, è stata raffigurata una famiglia, ovvero un padre, una madre, due figli. Si potrebbe dire: la famiglia secondo tradizione e secondo Costituzione. Ma talune forze politiche evidentemente “anti-familiari” hanno ritenuto l’immagine poco opportuna, perché discriminerebbe in particolare gli Lgbt. Sarebbe come dire che non debbo parlare di mio figlio in treno, perché forse il passeggero accanto è senza figli.

A Roma, poi, il sindaco Gualtieri ha fatto istallare due grandi alberi di Natale. Uno in Campidoglio, uno a piazza Venezia. E ciò va bene. Ma non era più corretto aggiungere, come si faceva tradizionalmente in passato, il presepe, simbolo per eccellenza del Natale?

Google, per finire in bellezza, varia il suo simbolo in base alle feste e ai vari momenti dell’anno. E se indugiate con il cursore sul simbolo colorato del celebre motore di ricerca, questo ora vi dirà: “Festività stagionali 2022”. Eh no, siamo in attesa del Natale, del Capodanno e dell’Epifania, non di astratte e imprecisate festività stagionali.

Una virtuosa eccezione a questo discutibile andazzo è stata l’inaugurazione a Caprino Veronese, in provincia di Verona, della mostra “Presepi e borgate”, alla quale ha partecipato anche l’onorevole Maddalena Morgante, membro della Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia. La Morgante ha colto l’occasione e non si è nascosta dietro un dito e davanti al laicismo ossessivo di alcuni, ma ha dichiarato come il Presepe debba «tornare protagonista delle nostre festività». Sia come «simbolo di fede», quale senza dubbio è da quando san Francesco lo ideò a Greccio nel 1223, sia come riflesso importante e vitale «delle tradizioni culturali del nostro Paese».

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