13/10/2015

Utero in affitto – Muore una “madre surrogante”: importa a qualcuno?

L’utero in affitto uccide. Ma i mass media non lo dicono.

Non sapremo mai quante donne, tra le vittime dell’iperstimolazione ovarica e quelle delle gravidanze artificiali andate male, rischiano la vita o muoiono a causa di questa pratica barbara.

Infatti, mentre tutti invocano l’aborto, non solo legale, ma addirittura “obbligatorio” in qualsiasi momento della gravidanza per “salvare la donna”, sappiamo bene che quando il “contenuto” è un bene che vale parecchi quattrini, il “contenitore” si può anche buttar via.

Già è accaduto in India, a Premila Vaghela.

Oggi accade in America. E – ripetiamo – purtroppo non sapremo mai quante volte è accaduto e quante volte ancora accadrà: in questo caso i soldi importano molto di più delle preoccupazioni per il “femminicidio”.

Il Centro di Bioetica e Cultura Network (CBCN) ha chiesto di convocare urgentemente audizioni al Congresso per indagare in merito al business della maternità surrogata negli Stati Uniti. Un business letale, dato che ogni tanto ci scappa il morto.

Nell’Idaho, una donna di nome Brooke, che ha affittato il suo utero per ben tre volte, è morta l’8 ottobre scorso portando in grembo due gemelli per una coppia spagnola. 

A tutt’oggi, l’utero in affitto è illegale in Spagna e in altri Paesi europei. In una risoluzione ufficiale, il Parlamento europeo ha addirittura definito la maternità surrogata e la vendita di ovuli una “forma estrema di sfruttamento delle donne”. cindy_at_9_months_by_supersizer

“Ogni giorno in questo Paese le donne vengono pagate per produrre bambini ad altri, sottoponendosi così ad un consistente rischio fisico”, ha dichiarato Jennifer Lahl, Presidente della CBCN, secondo cui la pratica dell’utero in affitto dovrebbe essere messa al bando negli Stati Uniti. “A prestarsi sono per lo più le donne a basso reddito, alle quali vengono iniettati potenti ormoni ed altri farmaci per massimizzare le possibilità di gravidanza”. Il tutto, lo sappiamo, avviene senza alcun controllo del Governo. In tal modo, le donne sono un po’ come animali da riproduzione...

Il business di bambini nati da utero in affitto, già consistente, sta crescendo sempre più, specie dopo la decisione della Corte Suprema di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Spesso accade che le celebrità e le donne più ricche ricorrano alla maternità surrogata non per necessità, ma esclusivamente per vanità, per evitare i cambiamenti del corpo frutto della gravidanza.

“Non ho mai pensato di vedere il giorno in cui le donne sarebbero state apertamente commercializzate per i loro uteri“, ha detto la signora Lahl. “I membri del Congresso affermano di preoccuparsi dei bisogni delle donne. Bene, vediamo se intendono proprio questo”.

Redazione

Fonte: http://www.cbc-network.org/2015/10/american-surrogate-mom-dies/

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI

 

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