21/05/2015

Utero in affitto in Nepal: bambini (preziosi) salvati. E le madri?

L’utero in affitto è un ignobile mercimonio sempre e comunque. Perché trattare i bambini e le donne come oggetti è ignobile, sempre e comunque.

Pochi sanno che l’industria dei “bambini sintetici” era fiorente anche in Nepal.

La catastrofe naturale che ha distrutto il Paese, ha commosso tutto il mondo: vedere in televisione le immagini fa male al cuore. In particolare quando si pensa ai bambini. Non si sa se è più straziante pensare ai bambini morti o a quelli sopravvissuti alla catastrofe.

Tra i bambini tratti in salvo e portati via in aereo, BioEdge ci fa notare quei 26 che sono stati rimpatriati, in Israele: tutti bambini preziosi...

Certo tutti i bambini sono preziosi.

Ma quei 26 bambini avevano un valore economico di migliaia e migliaia di dollari: erano stati comprati al mercato dell’utero in affitto. Vengono considerati bambini fortunati, salvati dall’orrore del terremoto.

Chissà come cresceranno, però, quando sapranno che i loro “genitori legali” li hanno volontariamente deprivati della mamma (anche la “mamma biologica”, di solito, è una venditrice di ovuli. Di solito non Nepalese o Indiana: è alta, bionda, intelligente...). Scopriranno che la donna che li ha portati in grembo è stata lasciata tra le rovine fumanti del terremoto? Come la prenderanno? Potranno “elaborare il lutto” se un vero e proprio lutto da elaborare non c’è?

A chi importa?

Infatti, come molti paesi poveri, anche in Nepal prospera una poco conosciuta industria di maternità surrogata.

In India e in Thailandia i prezzi dei bambini ultimamente sono saliti: un po’ per la legge della domanda, un po’ per il fatto che le autorità hanno cominciato a emanare normative più restrittive. Così le ricchissime agenzie indiane hanno spostato le loro cliniche in Nepal dove la legge vieta l’utero in affitto solo ai cittadini nepalesi. E le schiave indiane si sono trasferite a Kathmandu.

Un editoriale sul quotidiano israeliano Haaretz ha scritto un articolo molto critico sul trattamento che hanno subito le “incubatrici umane” nella circostanza: nessuna considerazione, nessun aiuto. Sono stati presi i bambini portati in grembo per nove mesi, ma che “per regolare contratto” non appartenevano a loro, e loro sono state lasciate in mezzo alle macerie e alle scosse di assestamento.

Chi se ne cura? A chi importa?

Redazione

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