16/02/2020

Londra, l’Alta Corte valuta la validità del consenso di minori alla transizione di genere

Come può essere data a un minore la possibilità di optare per la transizione di genere, quel percorso che, con trattamenti ormonali e interventi chirurgici, serve ad assumere le sembianze di una persona del sesso opposto?

Si tratta di una decisione dalla portata elevatissima, che coinvolge tutta la persona, per molti aspetti irreversibile e non priva di possibili conseguenze negative per la salute fisica e psichica.

Ebbene, la mamma di una ragazza autistica di 15 anni «ha interpellato l’Alta Corte a Londra contestando la validità del consenso informato di minorenni alla transizione di genere e chiamando in causa proprio la Tavistock», la clinica inglese che si occupa di “identità di genere”, «e il Servizio sanitario britannico che la finanzia», leggiamo in un articolo di Avvenire.

A interpellare l’Alta Corte, insieme a questa madre, c’è anche Susan Evans, infermiera psichiatrica 62enne «che ha lavorato per 11 anni alla Gids (Gender Identity Development Service) della Tavistock and Portman Nhs Foundation Trust».

Essa afferma che nessuno conosce attualmente gli effetti a lungo termine dei farmaci che bloccano la pubertà (anche se alcuni pericoli sono già noti) e denuncia la mancanza di informazione completa dei pazienti: «Omettono di spiegare che quasi il 100% dei bambini che iniziano ad assumere i bloccanti proseguono il trattamento con gli ormoni cross-sex, quelli per la transizione».

E ancora, a sostegno di questa mamma, si è inserita nel contenzioso Keira Bell, 23enne biologicamente donna e legalmente uomo, dopo la transizione avvenuta alla Tavistock, che - come abbiamo spiegato riportando la sua testimonianzasta cercando di tornare a riacquistare le proprie sembianze femminili.

Ora «ha smesso di prendere il testosterone ma ormai la mastectomia è fatta, e non sa se potrà avere figli». Quanto alla vicenda in questione afferma: «Il trattamento deve cambiare urgentemente per non avviare i giovani, come me, a un percorso straziante, inutile e permanente che cambia la vita».

Sono le parole di una donna che ne ha fatto esperienza, speriamo che vengano ascoltate.

 

di Luca Scalise

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