22/12/2023 di Gloria Callarelli

Vescovo Suetta: «Presepe con due mamme è offesa all’intelligenza e colossale bugia»

Il provocatorio presepe con due mamme allestito ad Avellino sta facendo parlare di sì, scuotendo e non poco – ovviamente – il mondo cattolico. Anche monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-Sanremo, raggiunto dai nostri microfoni, senza mezzi termini parla di presepe «stupido», «insensato», realizzato non già seguendo il mistero di Verità di Gesù, ma «rincorrendo il mondo e le sue follie».

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Monsignor Suetta, che ne pensa del presepe blasfemo apparso ad Avellino?

«Più che blasfemo lo considero un presepe offensivo dell’intelligenza: colgo la blasfemia accostando il mistero Santissimo del Natale a situazioni che sono banali, ingiuste, scorrette rispetto ai valori dell’uomo e del cristiano. Ma ritengo soprattutto che sia un presepe stupido perché penso che chi lo abbia fatto, in maniera del tutto insensata, si sia piegato alla moda del momento, senza nessuna capacità critica, perché occorrerebbe un goccio di intelligenza e sapienza umana per considerare come la moda del momento, a riguardo di queste tematiche, sia una pericolosissima dittatura relativista, come la chiamava Benedetto XVI, nemica dell’uomo. Ancora di più insensato se lo si accosta al mistero del Natale che ci viene incontro come Luce. Usare il mistero del Natale per portare avanti una propaganda insensata non offende il Natale in se stesso ma ancora prima l’intelligenza. Quello che questo presepe rappresenta è una colossale bugia. Sia in rapporto al discorso matrimonio uomo-donna e famiglia sia in rapporto al tormentone che ci coinvolge rispetto alla violenza sulle donne e al contrasto al patriarcato. Una colossale bugia ed è offensivo che il Natale, mistero di Verità, dove Gesù rivela se stesso come verità sull’uomo, venga accostato a qualcosa di profondamente falso. Si presta a essere un ingranaggio di quella terribile macchina di menzogna propagandistica che conosciamo»

Quale il senso di arrivare a un gesto così?

«Io la vedo in maniera molto banale: quando si perde il gusto della verità si cade nella trappola moderna dove ciò che appaga l’intelligenza e l’emotività è solo la cosiddetta novità. La novità è l’ultimo aggiornamento che non rappresenta nulla di buono. La realtà è che il male e il vizio non sono mai nuovi: possono essere cangianti ma sono sempre qualcosa di tristemente vecchio. Accade quando si lascia la strada sicura della dottrina cattolica e si cerca di rincorrere il mondo insieme a tutte le sue follie».

Cosa, invece, deve rappresentare il presepe?

«Siamo nell’ottavo centenario del presepe di Greccio. Il presepe di Greccio, nell’intuizione mistica di Francesco di Assisi, è stato il voler rappresentare al vero la natività di Gesù che è come la raccontano i Vangeli. Se si vuole la rappresentazione di Cristo e del suo messaggio il presepe deve raccontare le cose come raccontano i Vangeli. La famiglia inoltre, che nel presepe viene rappresentata, corrisponde al progetto di Dio sull’uomo e sull’umanità, tutto il resto è deviazione».

 

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