16/02/2023 di Gloria Callarelli

Transizione di genere. Crepet a Pro Vita & Famiglia: «Assurdo assecondare fantasie dei bambini»

Il noto psichiatra e scrittore Paolo Crepet ha analizzato con noi la società odierna e il fenomeno della transizione sociale che si sta diffondendo in modo sempre più pressante nei media influenzando, soprattutto attraverso l’abuso tecnologico, anche le nuove generazioni.

Professore, visti i rischi fisici ma soprattutto psicologici che la transizione sociale comporta, essendo rivolta anche ai bambini, come ne spiega la cieca diffusione oggi?

«I bambini sono più complessi oggi di ieri e sviluppano in maniera precoce idee e fantasie non solo appartenenti al loro mondo circoscritto. Noi grandi abbiamo messo loro in mano i mezzi della tecnologia per poterlo fare; le aziende tecnologiche, poi, in tutti questi anni hanno deciso di mettere in mano loro qualcosa che li indirizza. Oggi ci svegliamo e improvvisamente ci poniamo i dubbi di cosa stia succedendo e se ciò sia pericoloso. C’è modo di riparare? Sì. Il rischio però è sempre quello di minimizzare il problema perché sembra che i casi ad oggi siano pochi. Va bene, ma domani? Non possiamo sapere domani quanto il fenomeno si diffonderà. Il rischio in effetti è l’aumento vertiginoso dei casi perché vertiginosa è la campagna propagandista in atto».

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Come uscirne?

«La responsabilità principale è dei genitori. Le mamme e i papà devono essere uniti nella lotta: non basta essere uniti solo nell’attenzione al cibo o a cose simili che, per carità, sono questioni legittime ma che spesso mettono in secondo piano altro. Io credo, infatti, che dobbiamo mettere la stessa attenzione a ciò che inquina l’anima. La possibilità di accedere a qualsiasi cosa oggi crea scombussolamento. A tutte le età. Pensiamo ai social. I social sono veicolo di informazione sessuale per i preadolescenti ma il coro demenziale della nostra civiltà è sempre lo stesso: “va bene, è un gioco”. Siamo in grado di affrontare un confronto con questo mondo? Non aspettiamoci che sia la politica a fare la legge per regolare queste cose: una proposta del genere è ridicola».

Ma il fatto che la transizione sociale possa riguardare un bambino, un preadolescente non è una violenza per il bambino stesso? Non si tratta di pura ideologia che distrugge l’ordine naturale delle cose?

«Devo smentire sia chi pensa che esiste l’omosessualità e basta sia chi pensa che esiste l’eterosessualità e basta, ma ci devono dire, coloro che portano avanti senza se e senza ma questa teoria, se qualcuno ritiene che una tendenza sessuale sia geneticamente connotata. Ad ogni modo quello che trovo assurdo è che i genitori in accordo con un professionista vadano ad assecondare queste fantasie dei bambini. Non va assecondato: il bambino non è immagine sacra, è una persona che dice una fantasia. Ma da qui a dire di fasciargli il seno e dare ormoni ce ne passa. Che poi da adulti magari ci si ritrova a fare i conti con gli effetti collaterali o con la volontà di cambiare idea, perché la vita sessuale è in continua evoluzione. Proprio perché non voglio il dolore non posso affrettare la vita sessuale soprattutto di chi è in età evolutiva».

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