26/11/2016

Sesso anale: è legale il consenso a 16 anni in Canada

Il Governo canadese è tra le più spregiudicate incarnazioni del nichilismo contemporaneo. Dall’eutanasia, all’oppressione della Gaystapo,  al sesso libero (che-più-libero-non-si-può: anche il poliamore e la zoofilia), ai bagni gender neutral,  è un esemplare modello cui noi altri non vorremmo – ma potremmo –  presto somigliare.

La libertà innanzi tutto. La libertà totale, anche di sopprimere i più deboli (non a caso in Canada l‘aborto è legale sempre, per qualsiasi motivo, anche senza motivo, per tutta la gravidanza).

Da ultimo una nuova legge, in nome della “libertà” e dell’ “uguaglianza”,  renderà più difficile proteggere i ragazzini dai pedofili.

Infatti, è stata abbassata l’età in cui si può dare il consenso a rapporti di sesso anale dai 18 ai 16 anni di età.

E’ una questione di “uguaglianza”, secondo il ministro della Giustizia Jody Wilson-Raybould, dal momento che l’età del consenso per il sesso eterosessuale è 16 anni.

Un altro esempio di “uguaglianza”, finta, stupida, bislacca e ingiusta: la penetrazione anale comporta rischi molto diversi rispetto a sesso vaginale. E chiunque sa e vede – perché il reale si vede – che un ragazzo, a 16 anni è molto meno uomo di quanto una sedicenne sia già donna, anche da un punto di vista psichico, ma soprattutto dal punto di vista fisico.

Inoltre il sesso anale comporta maggiori (molto, molto maggiori) rischi di traumi fisici, e maggiori rischi di sviluppare il cancro anale.  Per non parlare dell’AIDS e di tante altre malattie sessualmente trasmissibili, di cui proprio dal Canada arrivano dati statistici allarmanti.

Sotto la pressione della comunità LGBT, Justin Trudeau (nella foto), il primo ministro canadese, ignora questi rischi, ed assume immediatamente la posizione politicamente corretta che richiede la lobby omosessualista.

Anche i Radicali nostrani si sono sempre battuti contro le norme che impongono una certa età (maturità) per dare legalmente il consenso: non solo riguardo ai rapporti sessuali, ma anche riguardo alla conclusione dei contratti in generale.

Ignorano – o fanno finta di ignorare – tutti costoro che le norme che declinano le diverse incapacità legali sono norme dettate solo ed esclusivamente nell’interesse dei soggetti interessati. E’ facile per gli approfittatori senza scrupoli estorcere o carpire il consenso di persone adulte non abbastanza smaliziate. Non solo in campo sessuale, ma in genere – ripetiamo – anche in ambito contrattuale.  E’ ancor più facile indurre al “consenso” i bambini e i soggetti più giovani. E’ così. E’ un dato evidente, da che mondo è mondo, sotto gli occhi di tutti.

Ma – si sa – certa gente non vede (o non vuol vedere) la realtà: è votata all’ideologia radical-chic, libertaria, relativista e nichilista che pretende di rendere tutti liberi di far tutto.

Nel campo dei rapporti sessuali, dà mano libera ai vecchi pedofili che amano la carne fresca. Uomini maturi  che, “siccome c’è il consenso”, potranno soddisfare impunemente le loro bramosie di sesso ai danni dei ragazzetti.  E non venitemi a dire che “love is love”.

Francesca Romana Poleggi

Fonte: Lifesitenews.com

 


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