16/12/2022 di Luca Marcolivio

Rete Insegnanti LGBT+. Evangelisti (FdI): «Iniziativa contraria ai principi dell’insegnamento»

Sull’Emilia-Romagna prende a sventolare l’ennesima bandiera arcobaleno. Parliamo della nascita della prima rete di insegnanti ed educatori LGBT+, presentata ieri a Bologna. L’iniziativa è di matrice marcatamente politica, trattandosi di una struttura in qualche modo prevista dalla Legge 15/2019, una sorta di “ddl Zan regionale”, che prevede fondi pubblici per le associazioni LGBT+. Il sito, denominato Tracce arcobaleno. La nostra scuola è differente, prevede una sezione sul tema del «cyberbullismo di matrice omobilesbotransfobica» e uno spazio dedicato alle «cattedre arcobaleno», con «storie e testimonianze per dare visibilità alle esperienze e per suggerire, attraverso lo storytelling, soluzioni a situazioni complesse».

Il progetto è stato accolto con entusiasmo dai rappresentanti di sinistra, al governo della Regione Emilia-Romagna, tra le inevitabili proteste dell’opposizione. Secondo i consiglieri regionali della Lega, Simone Pelloni e Matteo Montevecchi, e secondo il consigliere comunale a Bologna, Matteo Di Benedetto (Lega) siamo di fronte all’«ennesimo progetto che viene presentato come lotta alle discriminazioni, ma che in realtà nasconde iniziative ideologiche che tutti ormai ben conosciamo e che non hanno alcun senso o utilità per gli studenti». Pelloni, Montevecchi e Di Benedetto si domandano «perché l’orientamento sessuale degli insegnanti dovrebbe essere rilevante» e lamentano i finanziamenti a pioggia della Regione nei confronti di strutture di palese marca arcobaleno, come il Cassero LGBT Center di Bologna. Le vere discriminazioni, concludono i tre consiglieri, sono quelle ai danni di «centinaia di ragazzi con disabilità, piuttosto che con DSA o altri BES, che non riescono a godere appieno del diritto allo studio perché mancano i fondi».

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Sulla stessa lunghezza d’onda si pone la consigliera regionale Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia), che afferma: «Non si capisce per quale ragione la regione Emilia-Romagna, che non riesce a trovare i fondi per migliorare il suo sistema sanitario, riesca invece a trovarli per sostenere la cosiddetta Rete degli insegnanti Lgbtqi+».

Contattata da Pro Vita & Famiglia, Evangelisti ha spiegato perché, a suo avviso, si tratta di un’iniziativa inutile e dannosa.

Consigliera Evangelisti, per quale motivo gli insegnanti LGBT+ della vostra regione sentono il bisogno di fare rete e anche “outing”?

«Ritengo che poco abbia a che fare con i principi che stanno alla base dell’insegnamento, della cultura e della cura degli alunni. Da qualche anno a questa parte, la comunità LGBT pretende di imporre la propria ideologia all’interno delle scuole e lo fa cercando di integrare il programma scolastico».

È utile, secondo lei, che vengano allo scoperto?

«Non si tratta di venire allo scoperto, non c’è pregiudizio nei confronti dell’orientamento sessuale, ritengo semplicemente che quello dei docenti non dovrebbe certo entrare nelle classi in cui insegnano, qualunque esso sia. Si tratta di materia che afferisce alla sfera privata e non pubblica. Mi pare poi che, ad oggi, la legislazione nazionale non preveda nulla di diverso, tutto il resto sono appunto forzature, tentativi di indottrinamento non autorizzato e anche, mi sia consentito, una sorta di coming out collettivo e liberatorio non richiesto e in cerca di legittimazione».

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L’Emilia-Romagna si conferma Regione “all’avanguardia” in tema di ideologia gender: dove vuole arrivare la sinistra?

«La sinistra ai minimi storici mi pare già arrivata! Credo che la nostra Regione, in questo momento, sia chiamata a rispondere e risolvere problematiche contingenti e non rimandabili ed è in ciò che dovrebbe dimostrarsi davvero all’avanguardia. Molto democraticamente credo non si possa far entrare dalla finestra ciò che non è entrato dall’ingresso principale, ovvero tramite legislazione nazionale. Fino a quando ciò non avverrà, i genitori resteranno i primi soggetti deputati all’educazione affettiva e sessuale dei loro figli».

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