19/06/2016

Pornografia per ciechi (... non è uno scherzo!)

La pornografia è uno dei grandi mali della nostra società, che va a minare la salute psico-fisica. Rovina tante persone, tante famiglie e tante relazioni. Eppure il fenomeno è sempre più diffuso.

Viene da chiedersi come mai avviene tutto questo. La risposta è facile: la pornografia è solamente una modalità con cui si tenta di rispondere a un malessere, uno strumento per mezzo del quale si cerca di riempire un vuoto. Antonio Morra, nel suo “PornoTossina“, affronta il fenomeno a 360 gradi.

Del fenomeno della pornografia abbiamo già parlato svariate volte (vedere ad esempio qui, qui, qui, qui e qui). Ma torniamo oggi ad affrontare l’argomento per dare evidenza – ovviamente nell’intento di condannarlo – del fatto che «il colosso del video-sharing porno, Pornhub, ha lanciato l’audio-descrizione di alcuni filmati a luci rosse, rendendo in qualche modo “accessibili” i contenuti hard anche a chi non può vederli», accompagnando all’audio degli stessi una descrizione vocale rispetto al fisico degli attori, ai loro vestiti, alle posizioni che assumono... Ci fermiamo qui per rispetto dei nostri Lettori.

L’iniziativa è stata portata avanti dalla divisione filantropica di Pornhub, Pornhub Cares, ed è stata accolta favorevolmente dall’American Council of the Blind, l’organismo nazionale per i ciechi.

Per ora la neonata sezione d Pornhub conta circa cinquanta filmati, scelti tra quelli più popolari nei siti porno. Un’operazione astuta, dettata da logiche commerciali di bassissimo profilo, e che vorrebbe andare ad acquisire la fetta di mercato comprendente i 285 milioni di persone che non riescono a vedere in tutto il mondo.

«Il nostro obiettivo è assecondare ogni desiderio degli utenti», ha dichiarato Corey Price, vicepresidente di Pornhub. «Selezioniamo i video che possono essere meglio di altri narrati e descritti nei dettagli. Cerchiamo di descrivere tutto ciò che può dare all’utente la migliore esperienza e che non può essere tratto dall’audio originale».

Questa novità segna un altro passo verso l’abbrutimento dell’uomo, che viene sempre più degradato al livello animale. Ma, si sa, il business è business...

Redazione

Fonte: Press-IN


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