09/01/2016

Pornografia = aggressività e violenza: studi condotti in 7 Paesi

Un’imponente analisi condotta in sette Paesi ha rilevato che le persone dedite alla pornografia sviluppano con più probabilità un’accentuata dose di aggressività.

L’incidenza tra i fruitori del porno di stupratori, molestatori sessuali e persone che ricorrono a minacce e intimidazioni per “ottenere il sesso” è decisamente rilevante.

Il rapporto statistico è stato pubblicato sul Journal of Communication il 29 dicembre ed è stato condotto da ricercatori dell’Università dell’Indiana e dell’University of Hawaii a Manoa, i quali hanno eseguito una meta-analisi di 22 studi provenienti da tutto il mondo.

E’ significativo il fatto che non faccia alcuna differenza se il consumatore di pornografia è maschio o femmina e se il materiale pornografico è stato visto su internet o su altro mezzo di comunicazione.

Non è da sottovalutare nemmeno l’altissima frequenza delle aggressioni verbali, a sfondo sessuale; sono certamente meno gravi di quelle fisiche, ma sono comunque un indice di malessere per chi le fa e ledono lo stesso la dignità di chi le subisce.

Studi che evidenziano il collegamento tra la fruizione di pornografia e le aggressioni sessuali sono stati pubblicati fin dagli anni ’80, ma i terabyte a contenuto porno che passano attraverso i nostri dispositivi multimediali aumentano ogni anno in misura esponenziale.

Alba Hawkins, direttore esecutivo del Centro Nazionale sullo sfruttamento sessuale ha sottolineato che il consumo regolare e intenzionale di materiale pornografico, non solo è dannoso per l’equilibrio psichico del fruitore, ma mette in grave pericolo soprattutto le persone che gli sono più vicine, a cominciare dai familiari. 

La nostra società fa molta propaganda sana per ridurre l’impatto negativo dei comportamenti a rischio: si pensi alla sicurezza stradale o alle campagne contro il fumo. Si pensi anche alle campagne pubblicitarie contro la violenza (domestica e non) sulle donne e contro il “femminicidio”: come al solito la propaganda facile e politicamente corretta si strombazza qui e là.

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Yattaman: un cartone fra i tanti, per bambini, che di tanto in tanto veicola messaggi pornografici. Neanche tanto soft...

La ricerca seria delle cause, per prevenire il problema alla radice, non ottiene mai le prime pagine dei giornali, o il posto sugli autobus tra i manifesti della Presidenza del Consiglio per la “Pubblicità Progresso”: qualcuno ne ha mai visti con su scritto “no alla pornografia” o “la pornografia fa male a te e ai tuoi cari” ?

Anzi: la pornografia in forma “soft”, ma non meno pericolosa, soprattutto per i bambini, dilaga a tutte le ore del giorno sulle nostre Tv, nelle pubblicità, perfino nei cartoni animati... e c’è chi sostiene che bisogna “educare” i bambini precocemente al sesso come gioco e divertimento, che è il modo migliore per istradarli a divenire presto fruitori del porno.

Per chi volesse approfondire, sugli effetti devastanti della pornografia, può leggere diversi articoli che abbiamo pubblicato in passato.

Intanto, l’industria della pornografia fattura miliardi – la maggior parte incalcolabili, perché in nero – in tutto il mondo.

Francesca Romana Poleggi 

Fonte: Lifesitenews

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