12/12/2019

Petizione DuckTales. Caro Nicoletti, non divagare, il dibattito sull’omogenitorialità è molto serio

La petizione di Pro Vita & Famiglia contro la nuova serie di Duck Tales non è passata affatto inosservata. A commentarla, nell’ambito della video-rubrica di commenti Un minuto obliqua-mente sul sito web della Stampa, è stato Gianluca Nicoletti.

L’obiezione che il giornalista muove a Pro Vita & Famiglia è duplice: in primo luogo i cartoon disneyani da novant’anni descrivono relazioni quantomai ‘peculiari’ tra i loro vari celeberrimi personaggi antropomorfizzati, senza che questo abbia minimamente turbato l’infanzia di nessuna delle quattro generazioni cresciute con quei fumetti. In secondo luogo, l’introduzione di una coppia omogenitoriale nell’ambito della nuova serie di Duck Tales sarebbe qualcosa di assolutamente accettabile, in quanto descrive la società odierna per quello che realmente è. Pertanto, afferma il giornalista, sarebbe giusto che i più piccoli imparino a conoscere ed accettare i cambiamenti antropologici in atto, anche attraverso i cartoni animati.

Nicoletti tende però a confondere le acque, forzando oltremodo le dinamiche di quegli stessi fumetti. Accenna, ad esempio, al fatto che una mucca (Clarabella) sia fidanzata con un cavallo (Orazio) ma forse gli sfugge che le differenze di specie tra i due non sono particolarmente accentuate (come accennavamo, si tratta di animali “antropomorfizzati”) e che, in ogni caso, nel mondo disneyano, le relazioni amorose sono rappresentate in modo assai innocente e pressocché privo di malizia. C’è davvero da sorridere, poi, quando il giornalista afferma che Tip e Tap sarebbero stati adottati da Topolino e Pippo (e non solo da Topolino, come è evidente e incontestabile a tutti gli appassionati di Disney). Anche la relazione tra Topolino e Minnie sarebbe nient’altro che amicizia, sullo stesso piano della relazione tra Topolino e Pippo (perché allora i due avrebbero adottato Tip e Tap…?). Per non parlare di Ciccio, che, secondo Nicoletti sarebbe niente poco di meno che «il toy boy di Nonna Papera» (sic). Quanto a Paperino e Paperina, le loro connotazioni maschili e femminili sarebbero praticamente ridotte allo zero, quindi è lecito definirli sessualmente «neutri».

Una serie di argomentazioni con cui il giornalista della Stampa sembrerebbe voler eludere il vero nocciolo della questione, che è anche alla base della petizione di Pro Vita & Famiglia: siamo davvero sicuri che raffigurare una relazione omosessuale in un cartone animato per bambini sia cosa buona e giusta, per il solo fatto che questo tipo di relazioni sono ormai diffuse?

Piuttosto che divagare in ermeneutiche strettamente personali dei fumetti del passato, consiglieremmo a Gianluca Nicoletti (che comunque ringraziamo per l’attenzione rivolta alla nostra iniziativa) di entrare nel merito della questione che ci sta più a cuore: i bambini hanno o meno diritto ad avere un padre e una madre? Se la risposta è positiva, per quale motivo, proporre loro cartoni animati che insinuano un messaggio contrario?

 

di Luca Marcolivio
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