27/10/2023 di Fabio Piemonte

Per l’Università statale di Perugia gli studenti diventano. . . asterischi!

Gli asterischi fanno capolino anche in Università. Dopo la newsletter Informa famiglie e bambini della Regione Emilia-Romagna, questa volta ancor più gravemente è un’istituzione culturale – e sempre statale, dunque pubblica - a sposare l’italiano “inclusivo”, o forse più correttamente le ultime fantasiose trovate della neolingua diffuse dalle lobby Lgbtq+.

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Infatti alla recente inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Perugia sulle sedie dell’Aula Magna è comparso un cartellino con la scritta: «Riservato student* Unipg». Il fatto sarebbe probabilmente anche passato sotto silenzio e caduto presto nel dimenticatoio, se non fosse per un post del Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria Marco Squarta, che ha scatenato le polemiche. L’esponente di Fratelli d’Italia ha scritto: «Oggi all’inaugurazione dell'anno accademico ho trovato questo. Un asterisco al posto di uomo e donna, di studenti e studentesse. Un segno grafico che elimina ogni specificità. Non so di chi sia stata questa idea bizzarra, ma non la condivido affatto. La lingua italiana usata per diffondere le teorie sul gender e non offendere chi non si sente né uomo né donna. L’Università dovrebbe esaltare le singole specificità dei suoi studenti - conclude Squarta - e delle sue studentesse, perché le persone non sono asterischi!».

Per i nuovi detentori dell’egemonia culturale il linguaggio deve essere inclusivo, non può sottostare ancora al rigido binarismo sessuale tradizionale con parole suddivise secondo maschile e femminile. L’asterisco è dunque il segno di tale fluidità linguistica che deve essere accolta come un dogma, senza mai assolutamente esser messa in discussione. Che il linguaggio muti e si evolva nel tempo non ci piove, ma non al punto da stravolgerne e rinnegarne le fondamentali basi grammaticali e fonetiche (l’asterisco, poi, come andrebbe letto? Con un bip?), a prezzo della stessa leggibilità e comprensibilità delle parole e, corrispettivamente, della realtà che esse additano.

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Proprio perché foriera solo di ulteriori incomprensioni e fraintendimenti, tale logica dell’asterisco non è condivisa neanche dall’Accademia della Crusca. Purtroppo però – e il “Riservato student*” lo testimonia – la logica dell’ideologia è sempre la stessa e se la realtà la contraddice, tanto peggio per la realtà!

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