29/01/2024 di Luca Marcolivio

Oms su transizione gender minori. Cantelmi: «No a modello affermativo»

Come agire nei confronti dei minori con disforia di genere? Che differenza c’è tra quest’ultima e l’incongruenza di genere? A questa e ad altre domande ha dato risposta a Pro Vita & Famiglia lo psichiatra Tonino Cantelmi, da poco più di un anno membro del Comitato Nazionale di Bioetica. Secondo il professor Cantelmi, l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha un approccio sulla questione pieno zeppo di difetti, a partire dalla Commissione per la stesura delle linee guida, che – come abbiamo denunciato – presenta al suo interno molti attivisti transgender.

NO LINEE GUIDA OMS PER TRANSIZIONE GENERE MINORI - FIRMA LA PETIZIONE

Professor Cantelmi, la stupisce il fatto che la Commissione che ha redatto le linee guida sia ideologicamente così omogenea e sbilanciata verso l’ideologia gender?

«Non mi piace parlare di ideologie. Ritengo che l’Oms, nella selezione degli esperti incaricati di redigere le sue linee guida per la transizione sessuale degli adulti, abbia selezionato degli esperti con una visione antropologica e clinica molto simile, e vedo che non sono stati inseriti specialisti che conosco (non di persona, ma per aver studiato le loro pubblicazioni e ricerche) che avrebbero ampiamente meritato di dare un loro contributo. Ritengo che questa scelta sia molto limitante. Voglio evidenziare che sul piano scientifico il modello affermativo di intervento oggi è ampiamente criticato e presenta troppe falle per essere accolto in modo acritico».

Come psicoterapeuta, cosa consiglierebbe al genitore di un minore con disforia di genere?

«Gli consiglierei di portarlo da uno specialista di fiducia, che tenga in considerazione la disforia di genere e le personalità in generale, nelle sue caratteristiche e nei suoi eventuali problemi, e che lo accompagni in un percorso di consapevolezza di sé. Anche questo è un punto importante: un approccio semplicisticamente affermativo non aiuta a vedere la complessità del fenomeno: in altri termini a mio parere è sempre necessaria una psicoterapia». 

Posto che la disforia è un disagio, esistono metodiche per prevenirlo?

«La diagnosi di disforia di genere riguarda la sofferenza sperimentata dalle persone con incongruenza di genere, pertanto non afferma la problematicità dell’incongruenza di genere, ma afferma che le persone che soffrono per questa condizione hanno una sofferenza tale da necessitare un aiuto specialistico per le conseguenze negative e per l’impossibilità di gestirla da soli. Se, quindi, la domanda riguarda la possibilità di prevenire l’incongruenza di genere, la situazione è controversa in quanto buona parte dalla comunità scientifica la ritiene una variante naturale dello sviluppo dell’identità di genere che, solo in alcuni casi, può dipendere da problematiche vissute nel corso dello sviluppo o come manifestazione di una parafilia (l’autoginefilia). Ad oggi, anche per quanto riguarda questi ultimi casi, non sappiamo come si sviluppano, per cui non è possibile fare una prevenzione specifica, se non attendersi a dei sani principi relazionali ed educativi in famiglia, che sono la prevenzione primaria per qualunque tipo di problema psicologico».

NO LINEE GUIDA OMS PER TRANSIZIONE GENERE MINORI - FIRMA LA PETIZIONE

Secondo alcuni l’Oms ha voluto, “semplicemente”, rispondere ai numeri casi di disforia di genere tra i minori. Ma sono davvero così tanti?

«Innanzitutto occorre precisare che l’analisi della letteratura scientifica dimostra che il cosiddetto “modello affermativo” è carente e controverso. E’ comunque stato riscontrato a livello internazionale, da svariate ricerche, che c’è stato un notevole incremento nei casi di disforia di genere infantile, in particolar modo adolescenziale, soprattutto nelle ragazze. Abbiamo bisogno di studiare il fenomeno e non dobbiamo fare conclusioni affrettate. Ci tengo però anche precisare che l’Oms ha annunciato che avrebbe elaborato delle linee guida per la transizione sessuale, ma sembrerebbe (si spera ndr) solo per gli adulti. Questo si evince sia dal comunicato che dalle Faq. In particolare, nelle Faq si legge che “[…] la base di prove per bambini e adolescenti è limitata e variabile per quanto riguarda i risultati a lungo termine dell’assistenza di affermazione di genere per bambini e adolescenti”».

 

 

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