27/02/2023 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

A Roma il Municipio V incentiva sessualità in scuole elementari e medie. E’ educazione di Stato!

«Lasciate in pace i nostri figli! E’ vergognoso il bombardamento ideologico della maggioranza del Municipio V di Roma Capitale che vuole portare nelle scuole elementari e medie progetti di educazione alla sessualità. Durante la discussione in Consiglio si è parlato esplicitamente di identità sessuale, gender, addirittura di carriera alias e sono stati citati documenti che vorrebbero parlare a bambini di 6 anni di aborto. Educazione sessuale a sei anni? Il diritto di ogni bambino è di vedere rispettata la propria infanzia e di ricevere queste informazioni al momento opportuno dagli unici che possono farlo guardando al loro bene: i genitori! Non siamo disposti ad appaltare a nessuno questo tema profondamente intimo. Per questo è gravissimo che il consenso informato preventivo - e il diritto dei genitori di poter educare i propri figli secondo i propri convincimenti morali - non solo non fosse previsto nella prima stesura, ma che sia stato anche rifiutato nel voto contrario all'emendamento che voleva introdurlo. Perché non informare genitori su quel che si vuole dire ai loro figli? La risposta è negli gli interventi in aula: si pretende di educare al posto delle famiglie, definite incapaci, violente e omofobe. Altro che educare al rispetto, questa è colonizzazione ideologica! E’ un’educazione di Stato propria dei totalitarismi che noi genitori rifiutiamo: siamo stanchi di chi vuole trasformare la scuola in territorio di scontro politico. Discutiamo pure di aborto, gender, Lgbt, utero in affitto, carriera alias, adozioni per coppie dello stesso sesso, ddl Zan (tutti temi toccati nella discussione) e compagnia cantante, ma facciamolo noi adulti: lasciate in pace i nostri bambini! Fuori dalle scuole!». Così Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia, sulla risoluzione presentata e votata dal Municipio V di Roma in merito alla “Promozione di azioni volte alla diffusione di progetti di educazione al rispetto dell’altro, all’emotività, all’affettività e alla sessualità all’interno delle scuole primarie e secondarie di primo grado”. Durante la discussione anche un flash-mob di un gruppo di genitori.

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