19/05/2021 di Luca Marcolivio

Linee guida gender Lazio. Santori (Lega): «Chi ha finanziato l’iniziativa e perché le famiglie non sono state coinvolte?»

Fabrizio Santori è stato, assieme a Monica Picca, il primo consigliere che si è opposto alle linee guida e al corso di indottrinamento gender promosso dalla Regione Lazio. In una nota, i due esponenti della Lega avevano denunciato il mancato coinvolgimento delle famiglie per un’iniziativa indirizzata a tutte le scuole laziali «di ogni ordine e grado».

Nel frattempo, i provvedimenti sono stati annullati, ma il gruppo consiliare leghista nel Lazio ha comunque depositato un’«interrogazione urgente, oltre a chiedere un’audizione urgente in commissione Sanità del Dg dell’azienda, al fine di conoscere nel dettaglio come sia stato possibile che un Istituto abbia potuto utilizzare e diffondere un documento simile con loghi riconducibili alla Regione Lazio, precisando quali siano i rapporti e la ragione del rapporto di collaborazione con questo Istituto e le finalità dell’accordo». I rappresentanti consiliari leghisti ritengono sia «gravissimo l’utilizzo inappropriato di un simbolo di un’azienda sanitaria per diffondere un documento, dei cui contenuti lo stesso San Camillo Forlanini non è responsabile». Intervistato successivamente da Pro Vita & Famiglia, Fabrizio Santori ha illustrato i passaggi della sua azione formale in Consiglio Regionale.

 

Onorevole Santori, cosa ha spinto lei e la sua collega Monica Picca a dissentire pubblicamente dalle linee guida Strategie di intervento e promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere?

«I tre documenti diffusi dalla Regione Lazio ci sono sembrati un vero e proprio delirio di onnipotenza. Quelle linee guida sono state concordate esclusivamente con Genderlens e Agedo, dando indicazioni ai docenti e agli studenti su come comportarsi davanti a una serie di situazioni collegate alla fluidità di genere nei bambini. Riteniamo vergognoso che non sia stato concordato nulla con le famiglie. Tutto questo è inaccettabile per qualunque minore, a maggior ragione per gli alunni delle elementari, ancora piccoli e senza alcuna protezione. Mi chiedo quindi come i docenti possano rapportarsi alle linee guida e portarle all’interno delle scuole. Il secondo punto è: non si capisce come si possa indirizzare questo tipo di azione, che di fatto impone ai bambini un “doppio binario”, quando non tutti i bambini sono così. Intendo dire che hanno fatto passare queste linee guida come se fossero rivolte solo ai bambini con “varianza di genere”, quando invece le stanno imponendo a tutti indistintamente. La sostanza è che stanno dicendo che chiunque è libero di assumere il genere che vuole. Per non parlare di altri aspetti che riteniamo davvero allucinanti, come, ad esempio, le prescrizioni sull’uso degli spogliatoi».

Si sarebbe configurata, quindi, una violazione del consenso informato…

«Certamente, le famiglie non sono state coinvolte. Io ho due figli in prima e terza elementare: se non l’avessi saputo prima, mi sarei ritrovato questi corsi nelle loro classi direttamente a settembre. È una situazione che, in ambito scolastico, non si era mai vista».

Qual è, dunque, il contenuto della vostra interrogazione?

«Il nostro scopo è capire perché queste linee guida sono state prese senza il coinvolgimento dei genitori. Chiediamo anche quanto è costato questo progetto, visto che i finanziamenti che arrivano per queste iniziative sono spesso oscuri da tutti i punti di vista. Al tempo stesso attiveremo il Parlamento, per chiedere al Ministero dell’Istruzione perché abbia autorizzato questa iniziativa e perché sia stato fatto proprio con la Regione Lazio, quasi come se si trattasse di un territorio “cavia”».

Nel frattempo, comunque, sia le linee guida che il corso sono stati cancellati. Una vittoria per la libertà educativa e per l’opposizione in Consilio Regionale?

«Noi della Lega siamo stati i primi a scovare quei documenti e a porli all’attenzione. È probabile che la volontà fosse quella di farli passare sotto silenzio ma a noi non sono sfuggiti ma soprattutto non ci è sfuggita la volontà di imporre ai più piccoli un’azione culturale davvero folle. Ora in molti stanno prendendo le distanze da quelle linee guida che, però, nel frattempo, erano state pubblicate. Da parte nostra, quindi, massima soddisfazione, sia per la nostra interrogazione, sia l’intervento tempestivo del sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso. È una nostra vittoria ma, al tempo stesso, un richiamo a non abbassare la guardia. È nostro auspicio e nostra richiesta che queste vicende non si ripetano più».

Trova sia una coincidenza il fatto che queste linee guida e questo corso siano stati attivati proprio nel momento in cui, in Senato, è in discussione il ddl Zan e anche sui media ferve il dibattito?

«No, non è affatto una coincidenza. Noto, ad esempio, che in questi giorni, su ogni canale televisivo trasmettono film con contenuti che esprimono una cultura che non mi appartiene. Non è assolutamente casuale questo tipo di comunicazione. Ritengo sia una modalità per preparare gli italiani a questa legge assurda, liberticida e incostituzionale. Lo stanno facendo attraverso dei passaggi mediatici che, approfittano del momento per alleggerire il percorso normativo del ddl Zan e farlo finalmente approvare. Ecco perché, allora i film di queste settimane, che parlano di omosessuali, transessuali, ecc. Per carità, è giusto valutare i contenuti di ogni singolo film, però rispondono a una precisa linea generale che va proprio in quella direzione. Dal canto suo, il Ministero dell’Istruzione, quando venerdì scorso ha inserito ufficialmente questa comunicazione sul suo sito, di fatto ha permesso che si approfittasse del momento per cercare di accelerare i tempi sul ddl Zan. Tutto questo, quindi, non mi sembra affatto una coincidenza ma una modalità d’azione che facilita l’approvazione di una norma liberticida. È in corso un’azione mediatica (si pensi alla recente copertina dell’Espresso) che non mi lascia più libero di dire che un bambino ha bisogno di un papà e di una mamma».

 

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