Assodata la tendenza del Parlamento italiano ad introdurre l’educazione al gender negli istituti scolastici, è sempre gratificante constatare come alcune forze politiche minoritarie abbiano il coraggio di assumere posizioni talvolta scomode, in difesa della famiglia, motivate da un forte senso di responsabilità nei confronti del corpo elettorale attuale e futuro (i figli).
Questa volta è il caso di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale che, come da Conferenza stampa cui è stata invitata anche ProVita, tramite un post su Facebook della leader del partito (Giorgia Meloni), sostiene di voler “difendere la famiglia tradizionale e il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre e contrastare l’ideologia gender e la sua folle diffusione nelle scuole” e annuncia una mobilitazione nazionale di sensibilizzazione sul tema.
La presidente assicura inoltre presenza (ormai consolidata) e sostegno alla Marcia per la Vita che si svolgerà domenica 10 Maggio a Roma.
Una chiara presa di posizione che non lascia spazio a compromessi di alcuna sorta: l’Onorevole si scaglia contro i vari disegni di legge che, come ghigliottine giacobine, pendono sopra la testa dell’istituto matrimoniale, della famiglia e dei diritti dei più piccoli, smascherando i veri intenti del ddl Cirinnà (che introduce matrimonio gay, stepchild adoption ed utero in affitto) e del ddl Fedeli (volto all’introduzione dell’educazione di genere nelle scuole).
A pochi giorni dall’approvazione in VII Commissione cultura alla Camera dell’emendamento che prevede l’insegnamento della parità di genere in tutti gli istituti (emendamento dell’On. Giovanna Martelli del PD, condiviso all’unanimità da tutto il partito), la campagna indetta da Giorgia Meloni potrebbe rappresentare una limpida e decisa reazione alle scelte interessate delle istituzioni internazionali che, servendosi del Governo Renzi e della sua maggioranza parlamentare (fedeli esecutori delle disposizioni europee in materia), si dimostrano servizievoli nei confronti delle lobby lgbt, confermando la consuetudine ormai decisamente consolidata.
Nel comunicato diffuso da FdI-AN vengono fornite alcune risposte a quesiti che attraversano trasversalmente la società contemporanea: “cos’è l’ideologia gender? Come si sta diffondendo? Cosa dice la scienza? Come combatterlo?”.
La campagna è stata prontamente accolta anche dal movimento giovanile del partito, Gioventù Nazionale, molto sensibile sul tema e determinato a difendere la famiglia e la vita da coloro che per interessi egoistici vorrebbero scardinare questi valori in nome di una logica antidiscriminatoria e tollerante (logica raramente applicata dai paladini del fronte lgbt che non perdono occasione per aggredire verbalmente o fisicamente chi osa esprimere un pensiero differente.
Il responsabile di Gioventù Nazionale Brescia, Paolo Inselvini, accoglie prontamente l’appello dei vertici del partito: “Nei prossimi giorni – afferma il giovane responsabile, NdR – volantineremo contro l’insegnamento dell’ideologia gender e l’utero in affitto fuori dalle scuole bresciane, in quanto riteniamo fermamente che la famiglia naturale sia il fondamento, il cardine indispensabile, per poter parlare di società, civiltà e comunità”.
Insomma, i presupposti per una mobilitazione nazionale ci sono e non possiamo che esprimere il nostro sostegno a Fratelli d’Italia per l’iniziativa preziosa, che va ad aggiungersi a quella di altri esponenti politici (come quelli di Area Popolare e della Lega, e anche alcuni di altri schieramenti, tipo Forza Italia) da sempre in prima linea nel dibattito culturale sui temi in questione.
Il dato che queste battaglie siano colte spesso esclusivamente dalle forze politiche di destra e centro destra, lascia presupporre (nella migliore delle ipotesi) un’inconsapevolezza da parte di quegli esponenti di sinistra che, pur dichiarando frequentemente di condurre la propria azione politica in difesa dei più deboli (e quindi svolgendo la funzione legislativa secondo lo scopo suo proprio), non indugiano minimamente nel proporre disegni di legge ed emendamenti evidentemente a favore degli interessi dei più forti.
Augurandomi che anche loro trovino il coraggio per svincolarsi dal sistema oppressivo e culturalmente unidirezionale cui siamo immersi, sento il dovere morale di ringraziare tutti quei politici che assumono impegni politici per passione e che non temono il contrasto con i diktat imposti dal Governo e dall’Unione Europea.
Elia Buizza