30/11/2022 di Fabrizio Cannone

Il travestitismo sbarca a scuola. . . promosso con un evento Lgbtqi+

Sappiamo che l’ideologia antiscientifica del gender odia, oltre alla biologia e all’anagrafe, anche i cosiddetti e presunti “stereotipi di genere”. I quali, secondo alcuni dei suoi sostenitori, includerebbero perfino i vestiti tipicamente maschili o tipicamente femminili.

Non potendo abolirli nelle masse, si cerca di presentarli come residui di una cultura sessista e superata, che le nuove generazioni dovrebbero cancellare per sempre.

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Così, come ci racconta Bianca Leonardi su Il Giornale, ad Empoli, presso l’Istituto Virgilio, andranno in scena «Uomini vestiti da donna e viceversa in nome dell'inclusività di genere». L’Istituto infatti ha aderito ad un progetto che vuole combattere i presunti pregiudizi e prevede sessioni di “Vouging - Ballo di comunità Lgbtqia+”.

La docente di ginnastica, che secondo la Leonardi sarebbe all’origine del corso, lo avrebbe dapprima proposto, ma in seguito imposto come obbligatorio per tutti gli alunni. Nella performance di apertura «gli studenti dovranno fare due ore di ballo in cui si scambieranno i ruoli, i maschi saranno vestiti da femmina e viceversa».

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Questo melting pot all’italiana vorrebbe promuovere – almeno questa è la scusa - “la parità di genere” e la “riduzione delle disuguaglianze”. Il problema è che ogni studente ed ogni cittadino è, per natura, unico e irripetibile. E questo non è poesia o letteratura, ma scienza empirica. Certo se fossimo tutti identici – di volto di sesso di aspetto – ci sarebbe una cancellazione completa delle “disuguaglianze”. Ma sarebbe meglio?

Sull’iniziativa però si è mossa anche la politica. Chiara La Porta, deputata di Fratelli d’Italia, ha infatti presentato un'interrogazione al ministero dell'Istruzione. In essa, secondo quanto riferito dal Giornale, si chiede al ministro Giuseppe Valditara se «ritiene opportuno che dei ragazzi minorenni a scuola vengano costretti, in orario di lezione, a prendere parte a lezioni di ballo Lgbtqia+, con cambio di vestiti fra maschi e femmine».

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Fino a pochi anni fa una cosa del genere sarebbe stata divertente e innocente, specie durante il Carnevale. Ma oggi lo è? Purtroppo no, vista l’onnipotenza assoluta delle lobby Lgbtqi+. Dette lobby vogliono infatti indottrinare i bambini e imporre la loro ideologia per abolire e decostruire tutte le differenze tra gli umani. Incluse quelle biologiche.

Ma se anche, per ipotesi, un ragazzo mettesse per un ballo scolastico il tutù femminile, diverrebbe per questo più inclusivo e rispettoso verso il sesso opposto? Evidentemente no. «Questi tipi di progetti - conclude la deputata - non sono altro che l'ennesimo tentativo di inculcare e diffondere la teoria gender nelle scuole. Un metodo che lede gravemente la libertà educativa dei genitori».

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