09/06/2023 di Giuliano Guzzo

Gender e Pride sbarcano al parco divertimenti, anche per bambini, di Cinecittà World

Che Hollywood e il mondo dello spettacolo e della musica siano ampiamente dominati dall’ideologia progressista, ormai, non fa più notizia. Basti vedere con quale frequenza vengono girate –  poi spesso pure premiate – pellicole caratterizzate da una trama di chiara matrice woke o arcobaleno. Sarà per questo che a Cinecittà World, il noto parco divertimenti del cinema di Roma che mediamente offre 40 attrazioni e 6 spettacoli al giorno per adulti e bambini, hanno pensato bene di cogliere la palla al balzo per omaggiare il Roma Pride.

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Il frutto di tale decisione è il Cinecittà World Pride, evento che avrà luogo domenica 11 giugno con il patrocinio di Roma Pride, appunto, e del Circolo Mario Mieli. Come si evince visionando il programma, si tratta di una manifestazione che coprirà l’intero arco della giornata, che è stata pensata come – si legge – come «una giornata dedicata a tutti i tipi di famiglie, grazie all’Associazione Famiglie Arcobaleno, composta da genitori omosessuali»; di qui l’offerta di «favole inclusive» e di «coloring the drag» un «laboratorio di disegno creativo».

Si segnala anche l’offerta di tale Toolkit, vale a dire il «gioco da tavola utilizzato come strumento informativo ed educativo, per diffondere informazioni positive e costruttive sull’esistenza di tanti tipi di famiglie non tradizionali». Poi, nell’area acquatica Aqua World, ci sarà «il mega pool party Lgbt. Dalle ore 19 fino alle 2 del mattino, con selezioni musicali rigorosamente house e tech house, animazione con vari artisti, performer e performance di fama nazionale e internazionale, proiezione ed effetti speciali». Si segnalano altresì eventi quali «What a drag! Recital in tacchi a spillo» e l’incontro con A.s.d. Lupi Roma, «la squadra di calcio romana contro ogni discriminazione veicola messaggi di inclusione attraverso lo sport in diverse aree del parco. Ragazzə di ogni etnia, religione, orientamento sessuale, identità di genere, tuttə unitə senza distinzione».

Ora, il programma contiene pure altro ma appare già più che evidente, alla luce di quanto sin qui esposto, un dato: quello dell’ideologizzazione in salsa arcobaleno di un parco divertimenti – ossia di un luogo per eccellenza visitato da giovani, anzi da giovanissimi. Tutto ciò, a sua volta, testimonia in modo chiaro il progressivo scivolamento dell’agenda Lgbt – la stessa che con il ddl Zan aveva in animo l’ingresso delle proprie sigle e rappresentanze «in scuole di ogni ordine e grado» - verso l’introduzione all’antropologia gender dei più piccoli. Che questo sia il fine di tante battaglie solo a parole contro le discriminazioni, va detto, già si poteva immaginare da altri elementi - primo fra tutti l’arcobalenizzazione, per così dire, del mondo dei cartoon e della stessa Disney.

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Il coinvolgimento, in occasione di un gay pride, di un parco divertimenti segna però un passo in avanti di quello che ha davvero tutte le sembianze di un piano ideologico molto grave, e che nulla a che vedere con l’accoglienza e il rispetto che si debbono, questi sì, verso chiunque a prescindere da idee, credenze, inclinazioni o altro. Non resta allora, davanti ad iniziative come il Cinecittà World Pride, che anche il mondo della politica che in genere più si dimostra attento alle istanze del buon senso – quello di centrodestra e moderato -, apra definitivamente gli occhi sulle reali finalità di larga parte dell’associazionismo Lgbt, che si serve di parole passepartout come «inclusione», «rispetto» e «apertura» per portare avanti istanze che con «inclusione», «rispetto» e «apertura» c’entrano poi, di fatto, ben poco.

 

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