01/03/2019

Gandolfini minacciato di morte: solidarietà dei pro family, annunciata interrogazione parlamentare

Quando ormai manca un mese al Congresso Mondiale delle Famiglie, uno striscione minatorio è apparso contro uno dei più attesi animatori dell’evento di Verona. Recatosi ieri a Firenze, per partecipare a un dibattito sull’utero in affitto, copromosso da Pro Vita, assieme al gruppo consiliare della Lega alla Regione Toscana, Massimo Gandolfini è intervenuto, invitando i presenti a partecipare al Congresso Mondiale.

All’ingresso del Palazzo Bastogi, dove si è tenuto l’incontro, il presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli è stato però “accolto” da un anonimo lenzuolo firmato con scritte offensiveIl dato curioso di questo episodio è l’incitamento «contro la violenza di genere», salvo poi augurare una morte violenta al leader pro family. «Misteri dell’ideologia», ha commentato sul suo profilo Facebook, Filippo Savarese, direttore di CitizenGo Italia, uno dei principali promotori dei Family Day del 2015 e 2016, assieme allo stesso Gandolfini. «La miglior risposta e la più forte solidarietà a Massimo possiamo darla tutti partecipando alla Marcia di Verona».

«Dormite tranquilli, il congresso si farà e sarà un momento meraviglioso», è stato il commento ironico, sempre su Facebook, del presidente di Generazione Famiglia, Jacopo Coghe.

Da parte sua, il deputato fiorentino Giovanni Donzelli (FdI), venuto a partecipare all’incontro, ha diffuso sui social un video, denunciando l’accaduto e mostrando il flash mob di protesta inscenato da un gruppo, probabilmente proveniente da un centro sociale. «Noi siamo tolleranti, noi abbiamo pazienza e li ascoltiamo», ha detto il parlamentare, accennando poi allo striscione contro Gandolfini, al quale ha espresso «solidarietà immediata» e gratitudine per «tutto il lavoro del Family Day». «Presenterò un’interrogazione parlamentare, voglio sapere perché è stata consentita una minaccia di morte a un uomo che ha solo parlato di pace, di buoni propositi e di valori importanti», ha aggiunto Donzelli.

Anche Pro Vita e la sua redazione esprimono la loro solidarietà a Gandolfini, deplorando l’inaudita violenza verbale contro un compagno di tante battaglie. Questo episodio è un segno della capacità di incidere sull’opinione pubblica da parte del mondo pro family e del buon lavoro svolto finora dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli. Un lavoro che, evidentemente, dà fastidio ai suoi avversari, che continuano a rifiutare il confronto: forse per mancanza di argomentazioni?

Luca Marcolivio

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