24/06/2020 di Luca Marcolivio

Conferenza stampa a Firenze per denunciare i rischi del ddl Zan. Intervista a Filippo Bianchi

Il Comune di Bergamo è notoriamente tra quelli che più sovvenzionano iniziative Lgbt. L’opposizione di centrodestra, tuttavia, non getta la spugna e attende la discussione di una mozione che impegna la giunta Gori ad «attivarsi presso il Governo e il Parlamento italiani», affinché prendano le distanze dal ddl Zan-Scalfarotto contro l’omofobia. Un provvedimento simile, in forma di risoluzione, è stato respinto lunedì scorso al Consiglio Comunale di Firenze.

È proprio nel capoluogo toscano che una delegazione di consiglieri comunali e di attivisti pro-life e pro-family ha tenuto una conferenza stampa congiunta al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni di una possibile legge contro l’omofobia e di generare una collaborazione virtuosa tra i Comuni. Tra gli altri erano presenti: Filippo Bianchi, consigliere comunale della Lega a Bergamo; Andrea Sciuti e Federico Bussolin, consiglieri comunali leghisti a Firenze; Lorenzo Gasperini, consigliere provinciale leghista a Livorno; Marcello Masotti, presidente di Scienza & Vita – Firenze; il giornalista Giuseppe Pucci Cipriani. A colloquio con Pro Vita & Famiglia, Filippo Bianchi ha illustrato i contenuti delle sue iniziative, denunciando il proseguimento della deriva arcobaleno nel suo Comune.

 

Consigliere Bianchi, cosa può fare attivamente un Comune per mobilitarsi contro progetti di legge non graditi come il ddl Zan-Scalfarotto?

«Il Consiglio Comunale può impegnare la giunta ad interloquire con organismi gerarchicamente superiori, perché si attivi un’azione istituzionale, al fine di manifestare il proprio dissenso e motivare le proprie preoccupazioni, indicando i pericoli che si prospetterebbero, nel caso in cui una legge fosse approvata. Nel caso del ddl Zan-Scalfarotto vengono meno i principi costituzionali e, in una serie di punti, appare palesemente incompatibile con i fondamenti del nostro ordinamento giuridico. Certo, nel caso il ddl diventasse legge, sarebbe la Corte Costituzionale ad intervenire successivamente ma intanto, da parte nostra, manifestiamo il nostro sconcerto e la nostra contrarietà: è anche un modo per parlare dell’argomento alla gente, sensibilizzare su quanto sta accadendo. Molti, infatti, ignorano i motivi per i quali questa legge è ingiusta: così com’è presentata dai suoi sostenitori, potrà sembrare anche innocua e auspicabile, in realtà nasconde pericoli molto gravi. Nella nostra mozione abbiamo messo in risalto che dietro questa apparente intenzione di tutelare i non-etero, c’è un’aggressione alla libertà di pensiero. Rischiamo di essere incriminati come già è capitato in Spagna ad alcuni vescovi, rei soltanto di aver criticato l’ideologia del gender e ribadito la dottrina della Chiesa in materia di sessualità. Siamo molto preoccupati per tutto questo, stiamo quindi facendo di tutto per stimolare i consigli comunali di tutta Italia a votare atti come il nostro, che vadano a contrastare queste iniziative di legge».

Adesso che le audizioni alla Camera sono concluse, il prossimo passo è scendere in piazza: quanto saranno importanti le manifestazioni di #restiamoliberi dell’11 luglio prossimo?

«È importante anche occupare le piazze per manifestare pubblicamente il proprio dissenso. Non dobbiamo permettere che queste piazze siano sempre e solo in mano ai contestatori dell’ordinamento giuridico vigente. Dobbiamo fare in modo, al contrario, che vi siano sempre più presenti coloro che vogliono ripristinare l’ordine naturale o che, comunque, hanno una visione “controrivoluzionaria”. Conservatori o moderati non sono tanto avvezzi a scendere in piazza, eppure questo appuntamento dell’11 luglio in cento piazze italiane è fondamentale. Bisogna divulgare tutti questi contenuti, anche se, purtroppo, i media non ci aiutano in questo».

Torniamo sulla realtà del vostro Comune: a Bergamo quante sono le iniziative lgbt finanziate dalla giunta Gori?

«Bergamo Pride 2019 ha ricevuto un finanziamento diretto dal Comune per 1200 euro. Può sembrare poco ma va tenuto presente che le associazioni Alilò Futuro, La Terza Piuma, Maite, AEGEE, Upperlab (che patrocinano tutte Bergamo Pride) nel loro complesso hanno ricevuto almeno 27mila euro dal Comune. Lab 80 film Soc. Coop., oltre ai vari finanziamenti, ha ottenuto dall’amministrazione comunale anche il rinnovo, per ulteriori tre anni, dell’utilizzo e della gestione delle strutture Sala Auditorium della Libertà, con delibera del 30 aprile 2019, quindi, prima della scadenza di settembre 2019 e prima delle elezioni amministrative di maggio 2019. Lab 80 (prima Laboratorio 80) è stato ed è promotore del Festival Orlando. Nel 2018 il Comune ha elargito 9.000 euro per finanziare Orlando, identità, relazioni, possibilità 2018, mentre quest’anno, ad agosto, si terrà Immaginare Orlando. È stato anche approvato un ordine del giorno proposto dalla consigliera del PD, Romina Russo, per finanziare alcune associazioni cooperative incaricate di organizzare i centri ricreativi estivi per i ragazzi: le parrocchie sono in difficoltà per via del Covid, quindi ci penseranno questi gruppi che, tra i loro obiettivi, hanno il sostegno alla teoria del gender. Nel nostro Comune, ormai ogni giorno spunta qualche iniziativa ideologica contro la famiglia naturale…».

All’inizio di quest’anno, ci aveva parlato di una “fiera del gender” in programma a settembre: è stata confermata questa iniziativa?

«Si chiama "Educare alle differenze" ma in realtà è una sorta di fiera nazionale dell'ideologia di genere programmata a Bergamo nel mese di settembre 2020.Tuttavia intanto a Bergamo è stata anche lanciata da Immaginare Orlando in modalità online la proiezione di una serie di film in cui non c’è alcun riferimento alla famiglia naturale, ma in compenso i protagonisti sono "drag queen" o persone con orientamento sessuale lgbt. Non mancano scene esplicite di sesso “contro natura”, per sdoganare questo tipo di ideologia».

 

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