10/05/2025 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Manifestazione per la Vita. Oltre 10.000 in piazza a Roma contro aborto, eutanasia e manipolazione embrioni

Si è appena conclusa con una partecipazione straordinaria la Manifestazione Nazionale per la Vita 2025. Oltre 10.000 persone, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno percorso le vie di Roma per lanciare un messaggio forte e inequivocabile: la vita si difende sempre, dal concepimento alla morte naturale. Famiglie, giovani, anziani, volontari, mamme e papà hanno sfilato per affermare la dignità di ogni essere umano, il valore della maternità e il ruolo insostituibile della famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna. La Manifestazione si è svolta regolarmente nonostante la contestazione di una decina di femministe che lungo il percorso hanno srotolato uno striscione con su scritto “prima o poi abortiamo pure voi” e hanno intonato cori inneggiando di dare fuoco ai pro vita e alle loro sedi. 

Grande l'entusiasmo per l'elezione di Papa Leone XIV, di cui è stata ricordata la partecipazione personale alla Marcia per la Vita in Perù e l'invito, in quella occasione, a “difendere la vita in ogni momento”.

Dal palco dei Fori Imperiali è stato ribadito «lo stop all’aborto in ogni sua forma. L’aborto - ha dichiarato Maria Rachele Ruiu, portavoce della Manifestazione - è sempre la soppressione di una vita innocente e non può mai essere considerato una conquista di civiltà. Il popolo della vita chiede l’abolizione dell’aborto legale e l’attivazione di fondi pubblici per prevenire ogni aborto causato da povertà, solitudine o pressione sociale. Fondamentale è anche il sostegno alle realtà che ogni giorno salvano due vite, quella della madre e quella del figlio, come i Centri di Aiuto alla Vita».

È stata poi denunciata con forza la diffusione della pillola abortiva RU486, definita «disumana, pericolosa e violenta. L’aborto chimico, che abbandona la donna alla solitudine e al dolore fisico e psicologico, senza alcun adeguato monitoraggio medico, dev’essere fermato». La Manifestazione ha chiesto «l’immediata abolizione della circolare Speranza del 13 agosto 2020 e il divieto totale dell’aborto “fai da te” in ogni sua forma», ha aggunto sempre Ruiu.

Poi il «rifiuto radicale di ogni forma di fecondazione artificiale. La vita - ha dichiarato Massimo Gandolfini, portavoce della Manifestazione - non si produce né si manipola in laboratorio. È stato ribadito il no alla fecondazione in vitro, al commercio di gameti e uteri, alla produzione, al congelamento e alla distruzione di embrioni, alla selezione genetica e alle pratiche eugenetiche. La vita umana non è un prodotto, non è oggetto di mercato, non è un diritto da soddisfare, ma un dono da accogliere e custodire».

Durante l’evento anche il saluto istituzionale, invitato con un messaggio scritto, del Presidente della Camera Lorenzo Fontana, che ha richiamato l’urgenza di “una riflessione ampia e partecipata sul valore della vita e sulla necessità di assicurarne la tutela in ogni sua fase”, specialmente “in un’epoca nella quale la rapidità del progresso pone seri interrogativi sui limiti dell’agire in ambito scientifico e tecnologico”.

Infine, è stato lanciato un grido contro l’eutanasia e il suicidio assistito. «Nessuno - ha aggiunto sempre Gandolfini - dev’essere indotto a pensare che morire sia una soluzione. Il popolo della vita chiede una vera rete nazionale di Cure Palliative, gratuite e accessibili a tutti, come previsto dalla Legge 38 del 2010, per eliminare la sofferenza, non il sofferente».

La Manifestazione “Scegliamo la Vita” ha rappresentato «ancora una volta la voce della maggioranza silenziosa del nostro Paese, una voce che chiede politiche concrete a tutela della vita e della famiglia naturale», come hanno dichiarato gli organizzato che hanno infine «rinnovato la disponibilità al dialogo con tutte le realtà politiche, sociali, sindacali, culturali e associative che vorranno condividere l’impegno per la difesa della vita, attuando provvedimenti coerenti con le richieste espresse nel manifesto».

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