12/01/2016

Vita e famiglia: gli attacchi sferrati dall’Onu nel 2015

Che l’Onu sostenga e promuova politiche contro la vita e la famiglia lo sappiamo (vedi ad esempio qui).

E se per caso ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma, basta dare una ripassatina a quanto accaduto durante l’anno appena trascorso.

Actuall elenca i cinque progetti più controversi proposti in quel di New York.

1. Raccogliendo le richieste dei gruppi abortisti degli Stati Uniti, anche grazie alle ingenti somme di denaro da questi spese per le battaglie contro il diritto alla vita dei nascituri, l’Onu ha stabilito nuove strategie per far avanzare aborto e “diritti” della comunità Lgbt nel mondo. Infatti, tra gli “obiettivi sociali” da conseguire, il Palazzo di vetro ha proposto di inserire l’aborto, la promozione dei diritti delle persone Lgbt, un’educazione sessuale “sicura” e il riconoscimento giuridico di orientamento sessuale ed identità di genere.

2. Il gruppo delle Nazioni Unite preposto al monitoraggio dei trattati internazionali ha voluto ridefinire il concetto di vita. Dopo diversi mesi di lavoro, gli “esperti” hanno stabilito che difendere il diritto alla vita non significa tutelare il feto. Come se non bastasse, hanno anche deciso che le opinioni dei gruppi pro-life non devono essere seriamente prese in considerazione dai governi statali nel momento in cui legiferano su temi bioetici. Nessuna tutela, dunque, per la vita prenatale. Lo stesso Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, ha affermato che di fronte alla legge il bambino non nato non può godere di diritti espliciti.

3. Tra i progetti per il 2016 vi è quello di cambiare i termini relativi all’istituto familiare. Diversi diplomatici delle Nazioni Unite propongono di abolire ogni distinzione tra “famiglia naturale” (ovvero quella composta da un uomo e una donna) e “nucleo familiare” (cioè la cosiddetta famiglia omosessuale). Su questo punto, però, la stragrande maggioranza dei Paesi membri è contraria. Segno che non tutto il mondo ha perso la ragione ed il buon senso come gran parte dell’Occidente.

4. Nel settembre 2015, dodici dipartimenti dell’Onu hanno incluso nel “Programma per l’infanzia” una dichiarazione congiunta per promuovere i diritti degli omosessuali, sebbene sul tema non vi sia alcun accordo in seno all’Assemblea generale e nemmeno alcun diritto internazionale ad essa applicabile. Ban Ki-Moon ha promesso che gay e transessuali avranno più diritti in seno alle Nazioni Unite, nonostante l’opposizione che potrà esserci da parte di alcuni Stati.

5. Infine, il Segretario generale delle Nazioni Unite sta speculando sugli stupri nelle zone di guerra per spingere all’introduzione di una legislazione abortista nei Paesi, travolti dai conflitti armati, in cui ancora è assente.

Insomma, se spesso l’utilità dell’Onu è assai dubbia per quanto riguarda la risoluzione di crisi politiche ed umanitarie, è altrettanto vero che al Palazzo di vetro sono molto lesti ed attivi quando si tratta di attaccare vita e famiglia.

Redazione

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