06/09/2013

«Via dai moduli comunali le parole “padre” e “madre”»

Addio alla dicitura “mamma” e “papà” dai moduli per l’iscrizione agli asili nido e alle scuole dell’infanzia. Al loro posto comparirà “genitore 1? e “genitore 2? e, nei bandi per l’assegnazione delle case popolari del Comune di Venezia, se passerà la proposta della delegata “ai Diritti Civili e alla Politiche contro le discriminazioni” Camilla Seibezzi, sarà presto specificato che possono partecipare anche le coppie omosessuali, come ha rivelato Elisa Lorenzini sul sito del Corriere del Veneto.

LA DELEGATA «PARTE MALE». Questo programma, copiato pari pari da quello realizzato dal governo Zapatero in Spagna nel 2006, è stato presentato il 29 agosto scorso dalla consigliera comunale Seibezzi, non appena nominata al suo nuovo incarico di “delegata anti-discriminazione”, generando non poche perplessità da parte della giunta di centro-sinistra, guidata dal sindaco Giorgio Orsoni, alla guida di Ca’ Farsetti dal 2010. L’avvocato Orsoni, che è felicemente sposato e ha tre figli, ha manifestato per primo la sua contrarietà al programma della Seibezzi, dichiarandosi letteralmente «caduto dalle nuvole». Del resto, la maggioranza di Orsoni può contare oggi su numeri assai risicati (solo 26 consiglieri su 47, appartenenti a Pd, Idb, Psi, lista “In Comune” e “Sinistra” e Udc) e mettendo sul tavolo una questione così “divisiva” la sua delegata, come ha dichiarato secco il sindaco, «parte male».

L’ANTI-LINGUA DEL GENDER. Camilla Seibezzi, consigliera della lista “In Comune”, lavora da anni sui temi dei “diritti civili” ed, ha spiegato che il linguaggio è un obiettivo fondamentale per contrastare gli stereotipi. «La modulistica costruisce una categoria di pensiero, una prassi quotidiana», ha affermato presentando il suo programma ma, in effetti, è proprio questo il problema, l’ulteriore affermazione di un’anti-lingua ispirata all’ideologia del gender. «Con l’assessorato alle Politiche giovanili lavorerò ai progetti contro omofobia e discriminazioni razziali ed etniche — ha infatti dichiarato la Seibezzi —. Insieme all’assessorato all’Istruzione mi occuperò di testi per l’infanzia, in cui la differenza venga presentata come una realtà esistente e di pari dignità. Altri campi d’azione sono l’integrazione di persone affette da disagio mentale, la discriminazione di genere, la mobilità sociale, piaga che affligge l’Italia».

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di Giuseppe Brienza

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