08/12/2021 di Luca Volontè

Venti Stati Usa fanno causa a Biden contro l’aborto

Sono almeno 20 gli Stati degli Usa che stanno lavorando per denunciare alla Corte Suprema e bloccare nel proprio territorio gli effetti della nuova regolamentazione approvata  dall'amministrazione Biden che obbliga i contribuenti americani a sovvenzionare l'uccisione di bambini con l’aborti.

Il procuratore generale del Montana Austin Knudsen ha coordinato otto stati nel presentare una memoria di ‘amicus curiae’ a sostegno della causa di altri 12 stati contro la nuova previsione del programma del titolo X, voluta da Biden per finanziare con i soldi dei contribuenti le multinazionali dell’aborto. Questi 20 procuratori generali hanno chiesto ad una corte federale di bloccare l'amministrazione Biden dall'applicazione dei nuovi regolamenti.

Gli otto stati scrivono nella loro memoria che "un'ingiunzione preliminare impedirebbe che i dollari delle tasse federali siano usati per incoraggiare e sostenere l'aborto, proteggerebbe i diritti di coscienza dei fornitori di pianificazione familiare che rifiutano di sostenere l’aborto, preserverebbe la scelta dei fornitori e manterrebbe i servizi di pianificazione familiare accessibili per i pazienti, in particolare quelli nelle aree rurali".

Il programma fornisce servizi di pianificazione familiare agli individui a basso reddito e la legge afferma che le sovvenzioni del Titolo X non possono essere utilizzate "quando l'aborto è un metodo di pianificazione familiare". Prima del 2019 Planned Parenthood era uno dei maggiori beneficiari dei finanziamenti del Titolo X, ricevendo circa 60 milioni di dollari all'anno. Tuttavia, l'amministrazione Trump aveva implementato regole che richiedevano ai partecipanti dei programmi pagati con i finanziamenti pubblici di non promuovere con tali soldi pubblici le attività abortive. Per questa ragione, allora, Planned Parenthood e alcuni altri gruppi abortisti avevano scelto di lasciare il programma di finanziamenti pubblici. Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) dell’Amministrazione Biden ha rapidamente stravolto tali le regole, così che le strutture per l'aborto non devono più separare la loro attività abortista dai loro servizi nell'ambito del programma di generica pianificazione famigliare.

L’HHS dallo scorso 4 ottobre impone che gli indennizzi pubblici del Titolo X vadano proprio alle multinazionali dell’aborto, come metodo di pianificazione familiare. Lo scorso ottobre, era stato il procuratore generale dell'Ohio, Dave Yost, a guidare 12 stati nel presentare una causa contro il nuovo regolamento dell'HHS. Poi, la scorsa settimana, Knudsen e i procuratori generali di Georgia, Idaho, Indiana, Louisiana, Mississippi, South Dakota e Texas hanno presentato la loro memoria a sostegno della stessa causa. Mesi fa, gli stessi venti stati avevano avvertito l'amministrazione Biden delle loro obiezioni verso la nuova regolamentazione che HHS aveva in animo di imporre a tutto il paese.

Un recente sondaggio Marist ha dimostrato che, tra l’altro, la maggioranza degli americani continua ad opporsi nettamente al finanziamento dell'aborto con i soldi dei contribuenti (54% si dice contrario, un 39% favorevole).

 

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