04/04/2022 di Manuela Antonacci

Usa. In Maryland una legge per facilitare l’aborto

L'Assemblea Generale del Maryland ha approvato una misura per facilitare l'accesso all'aborto, revocando il divieto per infermieri professionisti, ostetriche e assistenti medici, di eseguire interruzioni di gravidanza. Il disegno di legge, che è passato con 28 voti contro 15, include un corso di formazione sull’esecuzione delle interruzioni di gravidanza che richiede un finanziamento annuale di 3,5 milioni di dollari.

Il governatore repubblicano Larry Hogan, pur dichiarandosi contrario all’aborto, ha tuttavia affermato che si tratterebbe di “giurisprudenza consolidata”, di un diritto che andrebbe garantito all’interno di uno stato.

La legge in questione sarebbe stata promossa, a detta dei suoi sostenitori, da una presunta emergenza: nel Maryland non ci sarebbero abbastanza cliniche abortive. Questo, secondo Karen Nelson, Ceo di Planned Parenthood, sarebbe “un grosso problema”. Per Nelson, infatti, l’aborto reso legale, all’interno di uno stato, non equivarrebbe automaticamente ad un facile e libero accesso alla pratica dell’interruzione di gravidanza.

Eppure, secondo coloro che si oppongono al disegno di legge, si è andati veramente oltre. La legge in questione, infatti, mira anche a fornire un accesso equo alla copertura dell'aborto, con un'assicurazione privata o con Medicaid, un programma federale sanitario degli Stati Uniti d'America che provvede a fornire aiuti agli individui e alle famiglie con basso reddito. È finanziato sia dal governo federale che dai governi dei singoli stati. La norma, inoltre, prevede piani assicurativi privati, ad eccezione di quelli con esenzioni legali, per coprire le cure per l'aborto e senza la condivisione di costi o franchigie.

Una delle motivazioni portate avanti a sostegno di questo disegno di legge, tuttavia, è la possibilità concreta che la maggioranza repubblicana della Corte Suprema rovesci la Roe v. Wade, la storica sentenza con cui l’aborto legale approdò negli Stati Uniti. Questo, secondo il Guttmacher Institute, un'organizzazione di ricerca che sostiene il diritto all'aborto, porterebbe almeno 26 Stati a vietare l'aborto,

Ciò, dunque, costringerebbe molte donne a recarsi in altri Stati per abortire. Per questa ragione il Maryland ha mandato avanti la legge: in modo da prepararsi a questa futura evenienza.

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