19/03/2022 di Francesca Romana Poleggi

Una scheda per bambini di terza elementare

Questa è una lettura data al un bambino di terza elementare. 
 
 
Ma non basterebbe spiegare ai bambini che la grammatica italiana prevede il plurale in "i"  quando ci sono maschi e femmine, non per sessismo, ma per semplificazione? 
È proprio perché non dobbiamo discriminare che la regola va bene così. 
Quando è necessario "discriminare", cioè specificare, per motivi vari, niente vieta dire “un fratellino e una sorellina” o “19 bambine e un bambino.” 
È un falso problema questo del plurale in "i".
Vedere del sessismo nella grammatica  serve solo ad istillare e ad alimentare il sessismo e l’odio tra maschi e femmine
E magari lo scopo finale è quello di cambiare le regole e  di inserire segni grafici neutri come la “schwa“ ⟨ə⟩, per fare il giuoco dell'ideologia LGBT che punta alla fluida abolizione di ogni differenza sessuale. Ma attenzione: l'indifferentismo sessuale è decisamente più sessiasta del plurale in "i". Fateci caso: il transgenderismo è fortemente maschilista. Vuole l'abolizione della donna, della madre. Personaggi celebri come Luxuria, Drusilla e tanti altri sono maschi che pretendono di essere considerati donne. I trans maschi pretendono di competere negli sport con le donne. Si vuole l'abolizione della parola "vagina", sostituendola con qualcosa tipo "orifizio anteriore"... 
E infatti le femministe vere (anche le lesbiche) sono decisamente contrarie a questa "transfollia".
 
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