02/04/2014

Un libro che nuoce alla salute e ambisce alla Salvezza. Quella Vera.

Ho scritto un altro libro. Si chiama “Il Dio che Non Sono”, ma avrebbe potuto chiamarsi anche “Sono una mezza tacca”, “Che vivo a fare”, “Ma che ci stiamo a fare qui” o roba simile. Ho deciso di auto produrlo per essere libera su una serie di scelte da fare e per poter dire le cose come le penso. Nel caso la riteneste un’ovvietà, per esperienza diretta, posso dire che non è così scontato. Subito dopo averlo finito, editato e fatto uscire, mi sono ammalata (scoprendo che il Gaviscon fa schifo veramente!) e la sua promozione iniziale ne ha risentito quanto basta per prendere le cose con la dovuta calma. In effetti, è sul mercato da poco più di un mese (carta e ebook, ovviamente). Qualcuno lo ha già letto e dai primi commenti che ricevo direi che nessuno ha ancora osato usarlo al posto della carbonella (forse solo perché ormai, nel frattempo, è primavera).

E’ un libro sfacciato. Con profonda fede, lo ammetto. Nuoce ai mediocri, agli accidiosi, agli atei, agi indecisi, ai superficiali, ai qualunquisti e a chi, in genere per eccesso di amor proprio, mentendo anche a se stesso consapevolmente, risponde che della propria vita non cambierebbe niente se potesse tornare al punto di partenza. Come me, prima di qualche anno fa.

I primi capitoli li potete sfogliare gratuitamente cliccando qui e, se posso vantarmi di qualcosa, col senno di poi posso dire di essere fiera di aver profeticamente proferito contro tendenza e oscar che La Grande Bellezza è un film torrido e desolante sullo sconforto estremo di un tempo in cui stare male, quasi quasi, ci piace, tanto da meritare un premio internazionale.

E’ un libro scritto per gli scettici, i presuntuosi, i modaioli tutti uguali (convinti di essere “originali”), i miscredenti, gli amanti della ragion pura, i sostenitori dell’estrema ratio e della scienza che non dimostra un tubo, ma spesso semplicemente ipotizza, prendendo atto di quello che già c’è.

E’ un libro per le donne e “contro” le donne che, ai tempi del Grande Fratello con le passere al vento in prima serata, alle donne chiede di tornare ad essere come Maria, di eccellere nella maternità, nell’accoglienza e nell’amore (quello vero, se prima ci capiamo su cosa sia davvero “l’amore vero”).

E’ un libro tossico per gli imprenditori auto esaltati che nel capitolo che dà il titolo al libro parla dell’estremo divario che esiste tra la ricchezza da Gossip e catamarano e la povertà.

E’ un libro che prende la crisi per l’unico verso per cui va presa, “la corruzione del cuore”, ripete continuamente Papa Francesco.

E’ un libro che ripercorre un percorso di perdizione dell’umanità avvenuto tra gli eccessi e le storture degli anni vissuti tra i dischi di Madonna e le Brigate Rosse.

E’ un libro che ha voglia di santi, di martiri e di eroi e che al dubbio che la ragione umana, in un sottile barlume o strato di coscienza, è in grado di esplorare chiede di cercare per trovare, di bussare per entrare, di chiedere per avere.

E’ un libro, in fondo, niente di che.

In copertina la donna vecchia che ero io, gli idoli che ho gettato alle mie spalle, la falsa corona della vana gloria e il Cielo. Quello che non è in noi è sopra di noi. Per trovarlo basta alzare lo sguardo. Per intenderlo basta prestare l’orecchio.

Sinossi

L’ateismo ci ha reso davvero liberi o piuttosto schiavi di ogni cosa? La parità ha reso davvero le donne “più forti” o invece ha finito per distruggerle? Alcuni cosiddetti “diritti” (come l’aborto, il divorzio o l’eutanasia) ci hanno davvero donato la libertà o piuttosto la sua negazione? Se siamo così liberi e così giusti, allora perché il mondo è sempre più infelice? Negare l’esistenza di Dio è negare la nostra esistenza; ecco come e perché, attraverso il racconto gioioso di una storia vera.

 Giorgia Petrini

 

Informazione del libro

ISBN: 2120010479486

Edizione: 1a

Anno pubblicazione: 2014

Formato: 15x23

Foliazione: 212 pagine

Copertina: Morbida

Stampa: bianco e nero

 

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