11/11/2017

Trump si dimostra pro vita anche al G7 e al G20

L’amministrazione Trump si sta dimostrando coerente con l’impegno preso a favore della vita sin dalla campagna elettorale.

Ha decretato l’uscita deglu USA dall’UNESCO, ha emanato due regolamento a favore dell’obiezione di coscienza, ha sottolineato la dignità delle persone con sindrome di Down, promulgherà il divieto d’aborto tardivo, ha tagliato i fondi alla propaganda dell’aborto nel mondo (all’UNFPA e alla Planned Parenthood internazionale). Inoltre, tra i funzionari di alto grado e alla Corte Suprema, Trump ha nominato candidati dichiaratamente prolife.

Gli accordi G20 di quest’estate avevano  escluso “i diritti sessuali e riproduttivi” dalla dichiarazione finale, per opera dei delegati di Trump.

Due giorni fa, il Presidente USA ha pubblicamente condannato gli aborti forzati e gli infanticidi che avvengono in Corea del Nord e nello scorso fine settimana, in sede di “G7”, i ministri della salute delle sette maggiori economie del mondo riunitisi lo scorso fine settimana a Milano hanno emanato un comunicato finale dove non c’è cenno ai “diritti alla salute sessuale e riproduttiva”, che tutti sanno significa aborto.

Si offre sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite per tutelare la salute materna e infantile, ma i rappresentanti USA al G7, durante tutta la settimana scorsa, si sono battuti efficacemente bloccando tutti i tentativi di raggiungere un “compromesso”, con grave scorno degli opinionisti “liberal” e di sinistra.

La salute sessuale e riproduttiva” è dagli anni ’90 un’espressione controversa nei negoziati internazionali.  Tant’è vero che 60 delegazioni all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno stilato delle riserve scritte, quando è stato adottato il piano sugli  obiettivi di sviluppo sostenibile nel 2015.

L’accordo sulla salute del G7  rientra nella “Strategia globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti”.

Questo voler far rientrare l’aborto nell’ambito del diritto alla salute, addirittura come “diritto umano”, è una delle più grandi mistificazioni contro la vita degli ultimi due decenni.

Anzitutto si calpesta il diritto alla vita del bambino che – ormai è assodato dalla scienza – vive come soggetto autonomo nel grembo materno o fin da concepimento.

Inoltre, colpevolmente e proditoriamente, si ignorano o si trascurano le conseguenze gravi che l’aborto può avere sulla salute della madre: conseguenze fisiche oltre che psichiche.

Per questo motivo ProVita, con AIGOC e tante altre associazioni  ha indetto una raccolta firme: affinché le donne siano – almeno – correttamente informate sugli effetti collaterali quando stanno meditando di  chiedere un aborto.

Redazione

Fonte: LifeNews


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Per la salute delle donne:

per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto 

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