10/11/2016

Transgender a 6 anni: un programma BBC dedicato

Alice Webb, direttrice della BBC – Bambini, è orgogliosa del programma sui transgender  e sul cambiamento di sesso dedicato agli spettatori di 6 anni.

Il quotidiano inglese The Telegraph  riporta le dichiarazioni entusiaste della signora Webb  che ha detto che la BBC svolge un servizio pubblico e quindi anche per i bambini di 6 anni desiderosi di cambiar sesso. Il programma che si intitola “Just A Girl”  è proprio adatto ai bambini di quell’età.

La Webb ha spiegato che il programma è stato realizzato con la consulenza di esperti psicologi, con un linguaggio  appropriato per l’età.

La BBC così adempie alla  responsabilità che ha: raggiungere ed educare tante persone che da sole non sarebbero in grado di farlo.

Ben si adatta questo programma della BBC alla propaganda transgender che ormai ha preso piede nel Regno Unito da anni e che comincia a dare i suoi amari frutti.

gender, bambini, transgenderLe scuole inglesi sono molto solerti della propaganda gender.  Abbiamo visto che  i genitori vengono stati invitati a aiutare i loro bambini di quattro anni scegliere il genere di appartenenza prima di iniziare la scuola primaria.

I ragazzini rovinati con le terapie ormonali per inibire la pubertà sono in crescita esponenziale. Pure qualche esponente del mondo LGBT (di quelli che ancora ragionano con la testa) – come Rupert Everett – ha detto apertamente che  procedere alla riassegnazione ormonale e chirurgica del sesso è un errore e una follia, soprattutto nei confronti dei bambini. Anche coloro che ci sono passati e gli psichiatri seri mettono in guardia dal commettere certi errori che possono rivelarsi fatali.

Ma si sa:  con l’ideologia non si ragiona. E il gender è un’ideologia particolarmente incapace di rapportarsi alla oggettiva, naturale, verità dei dati di fatto.

E così a forza di propaganda, a forza di far credere ai genitori che è “normale” avere figli transgender, nel 2010 erano stati contati 97 casi di bambini con disforia di genere; l’anno scorso i casi di bimbi transgender sono stati  1.013.

Ovviamente, anche nel Regno Unito esistono persone sane di mente e professionisti seri che hanno tentato di opporsi a questa deriva. Il buon senso e anche la scienza dicono che “cambiare sesso” non si può. Le persone transgender, con disforia di genere, vanno rispettate, comprese, aiutate, ma l’operazione deve essere una ratio extrema, giustificata solo da fattori genetici e (quindi fisici) molto seri. Il dottor Robert Lefever ha spiegato in televisione il suo totale disaccordo su questa politica: “Cambiare sesso ai bambini è diventato una moda!”, ha denunciato al The Sun. Il dottor Kenneth Zucker, la dottoressa Michelle Cretella e di tanti altri esperti, come ad esempio l’American College of Pediatricians, spiegano che la disforia di genere è un disturbo, una patologia mentale con radici psico-sociali. Pertanto, la soluzione a tale tipo di problema (perché evidentemente di problema si tratta, lo capirebbe anche un neonato) sta nella psicoterapia e non certo nelle operazioni chirurgiche, nel blocco della pubertà o nelle cure ormonali. E gli effetti collaterali di questo genere di trattamenti sono noti, sebbene la lobby LGBT non ne voglia parlare. E se ciò vale per gli adulti, figuriamoci per i bambini.

La Gaystapo, però,  perseguita quanti dicono la verità. Zucker è stato licenziato lo scorso dicembre dal Centre for Addiction and Mental Health, dove lavorava. La sua colpa è essere andato contro i falsi dogmi del totalitarismo arcobaleno e aver dimostrato, dati alla mano, l’infondatezza della teoria gender e i danni provocati ai transgender dalle politiche LGBT.

Tutti i professionisti responsabili dicono che i bambini vanno lasciati in pace: nei rari casi in cui la disforia di genere sia reale e grave, gli specialisti, e soprattutto l’amore dei genitori, sono in grado di aiutare i piccoli a superarla. Nel 90% dei casi, comunque, la disforia nei bambini rientra da sé.

Tutte queste ragioni, però, sono state incredibilmente ignorate nel Regno Unito: la propaganda dell’ideologia del gender ha ottenuto il risultato che si prefiggeva: genitori confusi e male informati, autorità cieche ai veri bisogni delle persone e al bene comune; e, soprattutto, come denuncia da anni l’ex transgender Walter Heyer, grassi profitti per le industrie farmaceutiche e le cliniche specializzate in tali operazioni.

Quindi, via libera al programma della BBC per i transgender di 6 anni.

Chi ne paga le conseguenze? I bambini. Che domani saranno adulti infelici, quindi in crisi, inclini alla depressione, al suicidio, all’abuso di sostanze…

Redazione


 

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