13/06/2015

Trans – omofobia anche al Parlamento Europeo, nella relazione Noichl?

Con l’aria che tira nelle istituzioni europee era scontata l’approvazione del rapporto Noichl . A ben veder si potrebbe rilevare una certa dose di omofobia e trans fobia nel teso: Non ci credete? Leggete tutto.

Ancora una volta, utilizzando la già collaudata strategia del “cavallo di troia”, i deputati europei hanno sferrato l’ennesimo colpo al diritto naturale, approvando il documento della deputata  tedesca Maria Noichl, dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici nell’UE.

Quest’ultima mossa si inserisce nel quadro dell’attacco alla famiglia più radicale e di vasta portata che si sia mai visto finora, e che testimonia la perniciosa avanzata dell’imposizione dell’ideologia del gender, dell’ideologia omosessualista, della mentalità contraccettiva e abortista.

Il rapporto – dall’edulcorato titolo “Strategia dell’UE per la parità tra donne e uomini dopo il 2015” – è stato votato con 341 favorevoli, 281 contrari e 81 astenuti.

Uno dei passaggi più “interessanti” della relazione, è quello che lamenta che “i ruoli tradizionali di genere e gli stereotipi esercitano ancora una grande influenza sulla divisione del lavoro in casa, nell’educazione, nelle carriere, nei luoghi di lavoro e nella società in generale, e quello in cui si chiede che  “la composizione e la definizione delle famiglie cambino nel tempo, e che legislazione sulla famiglia e sul lavoro sia resa più completa per quanto riguarda le famiglie monoparentali e omogenitoriali”.

BludentalAbbiamo visto come sia tutta intrisa di ideologia mortifera, pur presentandosi a prima vista con il nobile intento di voler promuovere la parità tra uomo e donna e prevenire le discriminazioni.

Ricordiamo, tra l’altro, che  chiede all’OMS di “ritirare i disturbi dell’identità di genere dall’elenco dei disturbi mentali e comportamentali, e di garantire una riclassificazione non patologizzante nei negoziati sulla 11esima versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11)”.

Per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti, il rapporto va oltre, chiedendo che l’OMS “garantisca che la diversità di genere nell’infanzia non venga patologizzata”.

Questa è vera omo – transfobia! Questo pervicace voler negare ad ogni costo che le persone con problemi di identità sessuale, che la vivono con sofferenza e con disagio, possano chiedere aiuto per superare detto disagio.

Quando derubricheremo l’anoressia o la bulimia e convinceremo i soggetti che soffrono di disturbi alimentari che è bene morire di fame o ingozzarsi e vomitare in continuazione?

Invece di affrontare i reali problemi delle famiglie, dei giovani e delle donne in Europa, oggi viene respinto il buon senso e ignorata la voce della stragrande maggioranza delle famiglie europee” ha detto il portavoce dell’associazione  pro-famiglia European Dignity.

Il rapporto contiene anche sezioni dedicate ai diritti sessuali e riproduttivi, tra cui la “contraccezione e l’aborto sicuri, legali e facilmente accessibili”, insieme a programmi di educazione sessuale esplicita nelle scuole.

Ormai siamo abituati:  le istituzioni europee hanno come priorità assoluta la “tutela della salute sessuale e riproduttiva” (con la quale si intende ogni forma di contraccezione e di aborto), invece di schierarsi dalla parte degli indifesi (i bambini nati e non ancora nati, gli anziani, le donne, i poveri) e della cellula fondamentale della società, ossia la famiglia naturale.

E purtoppo i nostri parlamentari sono molto sensibili a queste raccomandazioni che provengono dall’UE, anche se di per sé non hanno alcuna efficacia vincolante. Per questo non possiamo mancare all’appuntamento del 20 giugno a Piazza San Giovanni: difendiamo i nostri figli!!

 Laura Bencetti

Fonte: Lifesitenews.com

 

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