05/08/2021 di Luca Marcolivio

Tokyo 2020 e Parigi 2024. Le Olimpiadi perse… per colpa di un aborto

Dietro all’esultanza, ai sorrisi, ai tripudi di gioia e alle medaglie di questi giorni, le Olimpiadi celano spesso un “dietro le quinte” di tristezza, di delusione e di sogni andati in frantumi. Storie a volte anche molto drammatiche, di cui non sempre la stampa parla. Come quella di Brianna Rollins-McNeal, trentenne campionessa olimpica uscente nei 100 metri ostacoli.

Neanche quattro anni dopo il trionfo a Rio 2016, per la Rollins-McNeal sono arrivati tempi cupi. All’inizio del 2020, per lei, furono giornate da incubo. Il 10 gennaio abortì, per poter partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. Due giorni dopo, l’atleta ha eluso un controllo antidoping, giustificandosi così: «Ero a letto, avevo subito un aborto due giorni prima. Per questo non ho aperto agli ispettori antidoping». L’atleta era ancora fortemente sotto choc che quel giorno non avrebbe udito bussare alla porta della sua abitazione, né avrebbe udito gli squilli sul suo cellulare quando gli stessi ispettori avevano provato a chiederle spiegazioni. Quando i funzionari della World Athletics le hanno chiesto la documentazione medica, è risultato che Rollins-McNeal aveva manomesso la data dell’aborto, posticipandola all’11 gennaio. Un errore, come lei stessa ha ammesso, compiuto “in buona fede” in un momento di forte stress emotivo. L’atleta era davvero convinta che la data fosse quella dell’11.

Nel frattempo, è arrivata la pandemia, con il conseguente slittamento di un anno delle Olimpiadi di Tokyo. Nonostante la squalifica comminatale nel frattempo, alla campionessa olimpica è stato permesso di partecipare alle qualificazioni per Tokyo, che ha brillantemente superato. A inizio luglio, però, la Corte d’arbitrato per lo sport ha respinto il suo ricorso, confermando il divieto quinquennale a suo carico per «manomissione nel processo di gestione dei risultati». Risultato: addio a Tokyo 2020 ma addio anche a Parigi 2024. Alle Olimpiadi del 2028, Brianna Rollins-McNeal avrà 37, un’età in cui, nella stragrande maggioranza dei casi, gli atleti della sua specialità hanno abbandonato la carriera agonistica.

Risparmiando la vita al bambino che portava in grembo, Rollins-McNeal avrebbe guadagnato due Olimpiadi (Tokyo 2020, slittata a un anno dopo il suo mancato parto, e Parigi 2024). La sua tragica scelta, unita ai sotterfugi sull’antidoping, le hanno fatto perdere sia un’occasione di maternità (sappiamo bene, per giunta, quanto sia difficile concepire nuovamente un figlio per le donne cadute nella sindrome post-aborto) sia entrambe le Olimpiadi.

Secondo quanto è trapelato dalla stampa statunitense Brianna Rollins-McNeal è fortemente scossa dalle conseguenze delle sue decisioni. Oltretutto, mai in nessun momento della sua vita, l’olimpionica è mai risultata positiva all’antidoping. C’è anche chi ha criticato la sua scelta di preferire il conforto spirituale alla psicoterapia. Rollins-McNeal ha infatti dichiarato di cercare Dio quotidianamente, nell’intento di «glorificarlo per il talento con cui mi ha benedetta». Ha quindi affermato di essere rimasta così traumatizzata dal suo aborto al punto di non rendersi conto della gravità dell’atto di modificare la data.

La vicenda vissuta in prima persona da Brianna Rollins-McNeal è emblematica per due ragioni. In primo luogo, è la conferma del fatto che non sono soltanto le donne povere o disadattate ad optare per l’aborto; il desiderio di carriera e di successo conduce donne già affermate a sacrificare ogni aspirazione di maternità, in nome di ulteriori glorie personali. La seconda amara conferma riguarda i pesanti effetti psicologici dell’aborto sulla donna che lo compie; effetti che vanno a compromettere terribilmente l’umore, la lucidità e la sensatezza dei gesti quotidiani, rendendo molto difficile il recupero dell’equilibrio e della serenità. La speranza è che ora Brianna Rollins-McNeal possa affrontare un percorso interiore che la porti a riflettere sul suo vissuto e, magari, a diventare un giorno una coraggiosa testimonial pro-life.

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