05/03/2022 di Luca Volontè

Società giapponese in piena crisi, così spalanca le porte ai matrimoni Lgbt

Oltre il 46% dei giapponesi vorrebbe il riconoscimento del matrimonio tra omosessuali. È quanto emerge da un recente sondaggio d’opinione condotto nel Paese.

Va sottolineato come ci siano grandi differenze generazionali nella proporzione di intervistati che hanno risposto, soprattutto per chi ha dato il suo assenso. Il sondaggio, condotto congiuntamente da The Mainichi Newspapers Co. e dal Social Survey Research Center dell'Università di Saitama, è stato condotto per la prima volta nell’arco di tempo a cavallo tra novembre 2021 e gennaio 2022.

Nel 2021, le iniziative a favore del matrimonio omosessuale in Giappone avevano preso slancio e si era giunti alla discussione nel parlamento, ma il provvedimento fallì per l’opposizione del partito conservatore LDP. Proprio il sondaggio dei mesi scorsi ha confermato questa opposizione da parte degli elettori del partito conservatore di governo con il  42%  che si è detto indeciso, seguito dal 34% di loro che hanno dato parere favorevole, mentre per il 24% non ci sarebbe bisogno di un riconoscimento giuridico.

Un anno fa, proprio a marzo, la Corte Suprema del Giappone aveva bocciato la proposta del governo sui matrimoni omosessuali, sostenuta dalle lobby gay, dichiarando il matrimonio LGBTI incostituzionale. Questo rimane, infatti, lo snodo più difficile da superare da parte dei promotori delle coppie LGBTI: la Corte aveva ricordato che l'articolo 24 della costituzione giapponese definisce il matrimonio come basato sul "mutuo consenso di entrambi i sessi", il che è attualmente interpretato nel senso che è legale solo tra un uomo e una donna.

La costituzione giapponese per ora salvaguardia famiglia e il matrimonio tra uomo e donna ma, vista l’evoluzione sociale e la crescente pressione delle lobby LGBTI sulle giovani generazioni, aspettiamoci l’ennesima capitolazione del regno del Sol Levante.

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