05/08/2014

Sessualità e cristianesimo: un libro per riflettere sulla verità

Tra le leggende nere che circolano sulla religione cristiana, e sul Cattolicesimo in particolare, c’è quella che un “bravo Cristiano” debba aborrire sempre e comunque il sesso, come peccato per eccellenza.
Una mentalità così distorta ha origini antiche, nella filosofia greca, che divideva il corpo dall’anima, non nel Cristianesimo. E’ comunque sopravvissuta nei secoli, è appartenuta a diverse generazioni in diversi contesti, ed è approdata anche a una certa cultura bigotta nella quale sono cresciuti tanti nostri nonni e tanti sacerdoti di qualche generazione fa, tradendo il genuino messaggio evangelico.


Ma il sesso e il corpo, in realtà sono un tutt’uno inscindibile con l’anima e quindi fanno parte della verità integrale dell’uomo. Il sesso e il piacere sono doni di Dio per l’uomo, di cui – come di tutte le cose – bisogna fruire senza perdere la libertà e nella verità. Poi, con la rivoluzione sessuale del ’68, la situazione si è capovolta e il sesso “libero e sfrenato” è diventato il primo scopo della vita di molti.
Recentemente Paolo Morandi ha scritto un libro in proposito, disponibile in forma cartacea, ma anche come e book: “Felice sessualità nella vita cristiana“.
Una lettura sana che saprà ridonare un equilibrio rasserenante, sia a chi ancora vedesse il sesso come un tabù, sia a chi invece – irretito dalla sessualizzazione totale che la cultura attuale ci impone, lo pone tra gli idoli cui sacrificare la propria libertà.

Redazione

 

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