Da Svezia e Francia arrivano importanti - e positive - novità in termini di divieti e controlli dei contenuti pornografici online. Limitazioni o blocchi che fanno ben sperare in particolare per la tutela dei più piccoli, ma anche perché potrebbero essere di grande esempio per il nostro Paese.
Le novità in Svezia
La Svezia si prepara, infatti, a vietare l’acquisto di atti sessuali in rete, in special modo contenuti video e foto personalizzati richiesti dagli utenti su OnlyFans. È quanto ha deliberato con un recente emendamento il Parlamento del Paese nordico. La legge in materia, che entrerà in vigore il prossimo 1° luglio 2025, estende in realtà quanto già previsto dalla normativa vigente sin dal 1999, ossia i reati che incriminano i clienti della prostituzione ma non i venditori.
Le novità in Francia
Anche la Francia, a pochi giorni di distanza da quanto deciso dalla Svezia, ha adottato una misura significativa: dal 4 giugno 2025, siti pornografici come Pornhub, YouPorn e RedTube hanno polemicamente sospeso l’accesso dal territorio francese, in risposta all’obbligo introdotto dal governo di utilizzare sistemi efficaci di verifica dell’età. Le nuove norme, ritenute troppo invasive dai fornitori di contenuti per adulti, impongono ai siti di accertare l’età dell’utente tramite documenti ufficiali o verifiche affidabili di terze parti. Chi non si adegua, rischia il blocco totale. Per le autorità francesi si tratta di una vittoria nella lotta per la protezione dei minori, anche se il dibattito sulla privacy e sulla libertà online è ancora aperto. Sta di fatto che in Francia oggi l’accesso alla pornografia online è fortemente limitato e fa riflettere l’ipocrisia delle stesse piattaforme che, vergognosamente, hanno addirittura avuto l’ardire di protestare contro questa misura. Fa riflettere perché hanno di fatto gettato la maschera svelando che per loro è più importante il business che la protezione dei bambini.
Le limitazioni ai contenuti sessuali on-demand
Tornando per un attimo al caso svedese, stando a quanto prescrive il testo della nuova legge sarà in effetti ancora possibile acquistare video e materiali sessuali caricati in piattaforma in modo generico, mentre non sarà più consentito commissionarli secondo il proprio desiderio perverso. Insomma il divieto previsto riguarda esclusivamente quanti richiedano e acquistino contenuti personalizzati sessualmente espliciti, video e foto realizzati on-demand compresi. «Chiunque acquisti atti sessuali eseguiti a distanza deve essere penalizzato allo stesso modo di chi acquista atti sessuali con contatto fisico», ha dichiarato nel merito il ministro della Giustizia svedese Gunnar Strommer.
Sulla pornografia niente sconti, neanche in Italia
Si auspica pertanto che, proprio sull’esempio di Svezia e Francia, anche l’Italia possa presto approvare norme ancor più restrittive non solo per limitare l’acquisto di contenuti da Onlyfans ma in special modo per vietare commercializzazione e diffusione, in particolare tra gli adolescenti, di materiali pornografici e dunque irrigidire le già presenti norme - ma spesso facilmente eludibili - sul controllo dell’età effettiva di chi naviga in Rete. Certamente è universalmente noto che il mercato della pornografia sia una delle principali fonti di business sul Web, e dunque in continua espansione, ma a maggior ragione proprio per questo motivo non bisogna demordere. È necessario cominciare a scalfirlo attraverso maggiori restrizioni, anche rispetto alla normativa sulla privacy (troppo facilmente eludibile, come si diceva, con un semplice click) e sanzioni più elevate, allo scopo di proteggere i minori in rete e custodire l’innocenza e la purezza dello sguardo di tanti bambini e bambine.