17/05/2022 di Giuliano Guzzo

Se la stampa italiana si ricorda solo della Giornata contro l’omotransfobia. . .

Nessun mistero, ovviamente. Quale sia l’orientamento ideologico e politico di giornali come La Stampa e Repubblica, peraltro emanazione di uno stesso gruppo editoriale, Gedi, è il segreto di Pulcinella. Le due celebri testate, infatti, sono di provata fede liberal e progressista, e chiunque abbia mai messo piede in un’edicola lo sa perfettamente. Ciò nonostante, fa un certo effetto vedere come oggi, 17 maggio, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia, i due quotidiani non ci abbiano pensato due volte e siano corsi, in modo rigorosamente identico, a sfoggiare la medesima livrea arcobaleno.

Viene infatti da chiedersi il perché d’una simile scelta: forse non era già abbastanza chiaro da che parte stessero - anche a proposito dei nuovi diritti civili, sui quali si sono versati fiumi d’inchiostro tutt’altro che equilibrato - La Stampa e Repubblica? Qualcuno nutriva forse dei dubbi? Improbabile. La sensazione è semmai che i due giornaloni abbiano oggi voluto rilanciare, tirandogli la volata, il ddl Zan, testo che, già naufragato in Senato lo scorso ottobre, è stato annunciato di nuovo a Palazzo Madama. Insomma, la Giornata internazionale contro l'omofobia potrebbe essere stata presa solo come comodo pretesto.

Ad ogni modo, anche così non fosse, non si può non restare colpiti dal fatto che due così illustri testate sposino la causa arcobaleno come nessun’altra. O forse alcuni, per caso, ricordano loghi della Stampa e Repubblica dedicati a qualche altro appuntamento di respiro internazionale, come le Giornate dedicate all’infanzia o alla Trisomia 21 per esempio? Per non parlare, poi, di feste come il Natale e la Pasqua che, pur riguardando svariate centinaia di milioni di persone nel mondo – tante delle quali brutalmente perseguitate -, non sono mai riuscite ad ispirare colori né livree appositi.

Il punto quindi qui non è la libertà – sacrosanta, com’è ovvio – d’una singola testata di scegliere quale causa appoggiare. Il punto qui è un appoggio esagerato, degno di miglior causa appunto, di ben due giornali ad una battaglia, quella contro le discriminazioni, che peraltro vede fortunatamente l’Italia come un Paese in una condizione, se non felice, certo non drammatica, dal momento che i dati Oscad – i soli davvero affidabili, essendo quelli di un osservatorio incardinato nel Viminale - da tempo rilevano come, nella nostra penisola, i fatti gravi di matrice omotransfobica siano non solo rarissimi, ma pure in forte riduzione.

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