Si può (si deve) perorare la causa dei nuovi “diritti” delle nuove “famiglie”, ma guai a chiedere di considerare anche quelli della famiglia vera, della famiglia naturale, e soprattutto dei bambini.
Durante la trasmissione di “Salerno Parla”, dell’emittente locale LIRATV, andata in onda nel pomeriggio di mercoledì 22 aprile u.s., è stata annunciata la prossima festa nazionale delle “famiglie Arcobaleno” (la quale avrebbe carattere espanso nell’invito a genitori rimasti soli ed a “famiglie allargate”).
Riguardo alla trasmissione era possibile intervenire anche tramite la pagina Facebook di “Salerno Parla”.
Alcune persone hanno tentato di intervenire per proporre uno scambio sereno di opinioni sul tema della cosiddetta omogenitorialità.
Ma il dialogo, evidentemente, non è congeniale a certi fautori dei “nuovi diritti”: sono state scritte accuse di “terrorismo mediatico”, “menzogna”, “omofobia”, “chiusura mentale”, e simili.
Mirko G. Salotti, Co-fondatore del Coordinamento nazionale “Child audition”, ha scritto una lettera aperta al Sindaco di Salerno, alla Redazione di LIRATV, al Presidente dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Professor Vincenzo Spadafora, alla Presidente dell’associazione “Famiglie Arcobaleno – associazione genitori omosessuali” – Professoressa Giuseppina La Delfa, alla Presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza On. Michela Vittoria Brambilla, al Presidente della Commissione Giustizia del Senato Sen. Nitto Francesco Palma.
La lettera è visibile qui, ed è stata sottoscritta da diverse associazioni, da diverse parti d’Italia, e da alcuni circoli della Manif Pour Tous. Essa conclude precisando che, oggi, chi manifesta opinioni contrarie all’ omogenitorialità riceve offese indebite e sproporzionate (o meglio infondate) essendo considerato estremista e omofobo: così in un certo senso la società accorderebbe una crescita di nuove leve minorili e giovanili in contesti in cui la legittima libertà di opinione e persino la religiosità sarebbero viste come realtà “avversarie”, con molte criticità conseguenti – di cui una certa disgregazione sociale sarebbe solo un’ipotesi superficialmente considerata, quasi marginale ed “adultocentrica” .
Redazione