14/02/2023 di Gloria Callarelli

Sanremo. Veneziani: «Spettacolo indecente, ne sogno l’estinzione»

Sanremo fa ancora discutere per l’ideologia del pensiero unico e la volgarità che ha palesemente manifestato in alcuni momenti. Ne abbiamo parlato con lo scrittore e giornalista Marcello Veneziani che ha detto la sua sul Festival appena finito e sul degrado che si respira nella società di oggi. Rai compresa.

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Il bacio omosex che ormai è prassi, scene volgari, addirittura sessualmente esplicite, gender, inno all’aborto. Hanno trasformato un evento nazional-popolare in festival dell’ideologia. E’ d’accordo?

«Si, dopo svariati tentativi nel passato e dopo una serie di attacchi politici nell’era Berlusconi, ora siamo a una vera e propria campagna ideologica fondata sulla sostituzione della realtà, della natura, della tradizione con un universo fluido, arcobaleno e trans».

Amadeus ha detto: “Ho paura dei moralisti, non ci sono generi ma esseri umani” e “i bambini devono poter conoscere la diversità”. Ai bambini va insegnato questo?

«Ai bambini va insegnata prima la norma e poi l’eccezione; prima il riconoscimento della natura e di ciò che da sempre caratterizza l’uomo e i rapporti umani; invece siamo all’inversione ideologica».

Ho notato come almeno dal 2019 la deriva sia stata anche blasfema quando non satanista. Ad ogni modo perché questa deriva dissacrante?

«Io mi fermerei allo spettacolo indecente che abbiamo davanti e alla congregazione imperante nello spettacolo e nella comunicazione che mandano avanti il tutto(i co.co.co. del politically correct)».

Di chi è la colpa di tanta volgarità? Di così poco buonsenso? Rai, Amadeus, artisti, presentatori?

«E’ un clima diffuso a cui si adeguano funzionari, agenti, conduttori. Non c’è un mandante, c’è una filiera di conformismi, a cui si allineano i gregari e si credono trasgressivi e moderni, trendy».

La Chiesa dovrebbe intervenire? Se sì, come?

«La Chiesa dovrebbe farsi sentire, indicare altri modelli, notare la cancellazione di temi religiosi, in difesa della famiglia, della maternità».

La cosa che meno Le è piaciuta di questo festival?

«Difficile dirlo, è tutto un impasto e non sai se sono peggiori gli atti puerili e finto trasgressivi, tipo i baci in bocca omosex, o i sermoni ipocriti e unilaterali».

Seguiva Sanremo in passato? Che ricordi ha?

«Solo da bambino, poi ho sempre visto qualche furtivo sprazzo. Ora non c’è nemmeno bisogno di questo perché di Sanremo è impregnata tutta la Rai, che manda all’infinito i suoi pezzi clou. Del Sanremo d’infanzia ricordo le canzoni; ora ricordo tutto meno che le canzoni».

Cosa direbbe alla Chiara Ferragni mamma e al Fedez papà?

«Sono due piazzisti del nulla, è inconcepibile che il servizio pubblico debba dare spazio a due venditori ambulanti delle loro merci travestite per tendenze e messaggi “ideali”. Spacciatori di demenza».

Cosa si aspetta dal prossimo Sanremo?

«Che faccia parlare meno e faccia cantare di più. Ma sogno la sua estinzione».

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