29/11/2019

Risoluzione sull’Infanzia. Borchia: «Vi spiego che scelta ha fatto la Lega»

È di qualche giorno fa la votazione del Parlamento Europeo per adottare una Risoluzione non legislativa (495 sì, 58 no e 87 astensioni) sulla tutela dei diritti dei bambini. Un documento che, però, non ha mancato di suscitare alcune polemiche, poiché – come ha sottolineato Pro Vita & Famiglia – non contrasta pratiche come l’aborto, l’utero in affitto e la propaganda gender. Sull’argomento PV&F ha intervistato l’eurodeputato Paolo Borchia, esponente della Lega, che ha anche spiegato le votazioni – contrarie e favorevoli – al documento in questione.

 

 Onorevole Borchia, voi come Lega avete votato contro i singoli punti che riguardavano utero in affitto, aborto e gender, giusto?

«Assolutamente sì. Ricostruendo il quadro ricordiamo che si tratta di una Risoluzione non legislativa quindi è un atto non avente forza di legge, ma un documento comunque di indirizzo  con il quale il Parlamento europeo ha espresso la propria posizione sulla tematica. Una Risoluzione che, per gli intenti che doveva avere, poteva essere assolutamente bipartisan, in questo caso invece il testo è diventato, per alcuni gruppi parlamentari e politici, l’ennesimo pretesto per inserire tematiche del ‘politicamente corretto’»

Però poi avete votato a favore del testo finale…

«Possiamo dire che è stato un testo condivisibile inquinato poi dall’inserimento di questi temi. Da parte nostra c’è stata, come detto,  la votazione contraria su tutti i paragrafi che andavano a peggiorare il senso e l’obiettivo del testo. Alla fine, in sede di votazione finale, abbiamo deciso di far prevalere quello che secondo noi era un obbligo morale e votare favorevolmente la Risoluzione per i suoi principi cardine, ovvero tutelare i diritti dei bambini, che sono contenuti nel testo, ovviamente se lo intendiamo epurato delle altre tematiche che non condividiamo».

Secondo lei perché la proposta presentata dai Conservatori e da Fratelli d’Italia dove si faceva maggiormente riferimento alla tutela della vita, della famiglia e al contrasto di pratiche come aborto, utero in affitto e teoria gender, è invece stato bocciato?

«Noi abbiamo appoggiato quelle proposte, ma tante altre forze politiche non lo hanno fatto. Le forze di sinistra non hanno una sensibilità tale per capire che inserire determinate temi come utero in affitto o aborto sono poi mirati a sovvertire in qualche modo il percorso che ha sempre avuto la nostra società. Per quanto riguarda la posizione del Partito popolare è sorprendente perché per la storia e la tradizione del partito ci si aspetterebbe maggiormente politiche più di centrodestra su queste tematiche. Detto in maniera schietta: se ci si svegliasse su questi argomenti si potrebbe tenere la barra dritta ed evitare in modo significativo che documenti come questa Risoluzione non vengano inquinati da passaggi che non vanno bene e che quindi peggiorano l’intento sacrosanto di voler tutelare i bambini. Purtroppo in tutta quella parte politica di sinistra e dei Verdi questa sensibilità manca e da parte dei Popolari ne risponderanno alla loro coscienza in primis e poi, quando sarà il momento, davanti agli elettori».

 

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