27/02/2023

Progetto gender in Liceo a Varese. La protesta di un genitore

Si terrà a partire da oggi, lunedì 27 febbraio, un progetto non ben definito ma che ha tutta l’aria di essere pro gender e a favore delle istanze Lgbtqia+. Stiamo parlando dell’iniziativa “Be You”, promossa dal Liceo Artistico “A. Frattini” di Varese che, all’interno delle attività di prevenzione e promozione al benessere e alla salute, propone alcuni incontri di «sensibilizzazione all’accettazione delle differenze nella logica dell’inclusività», a cura del «Gruppo Scuole dell’Associazione Arcigay Varese» come si legge nella stessa circolare diramata dal dirigente scolastico.

Pubblichiamo di seguito la denuncia e l’indignazione - e i molti dubbi a proposito del progetto - sollevati da un genitore, che per ovvie ragioni desidera rimanere anonimo. Sottolineiamo noi di Pro Vita & Famiglia che non è la prima volta che il Liceo si rende protagonista di questi progetti, né è la prima volta che ad essere “protagonista” sia proprio Arcigay Varese (ecco infatti cosa era successo neanche tre mesi fa CLICCA QUI)




Il Liceo Artistico “Frattini” di Varese propone a tutte le classi seconde, quindi a ragazzi minorenni che si trovano in un particolare e delicato stadio dell’età evolutiva, un incontro dal titolo “Be you” con il Gruppo Scuola Associazione Arcigay-Varese.

Primo quesito

Perché non ai ragazzi maggiorenni, già più in grado di giudizio critico personale, già più maturi riguardo il loro percorso di crescita e la loro identità sessuale?

L’incontro viene proposto “all’interno delle attività di prevenzione e promozione al benessere e alla salute; gli studenti delle classi seconde parteciperanno ad un incontro di sensibilizzazione all’accettazione delle differenze nella logica dell’inclusività e del contrasto all’emarginazione”.

Questo è scritto nella circolare di presentazione recentemente pubblicata in bacheca, ma non chiarisce nulla.

Mi chiedo se si rifletterà sull’accettazione del diverso e dell’emarginato in quanto PERSONA POVERA, in difficoltà economica, mi chiedo se si rifletterà sulla XENOFOBIA aprendo lo sguardo sui numerosi RAGAZZI DI ORIGINE STRANIERA che frequentano la nostra scuola, mi chiedo se si rifletterà sulla necessità di sradicare i giudizi culturali verso le DONNE, mi chiedo se si rifletterà sulla necessità di sradicare i giudizi sui CARCERATI, mi chiedo se si rifletterà sulla necessità di sradicare i giudizi e i pregiudizi nei confronti dei DISABILI o di quei ragazzi che si trovano in condizione di difficoltà di apprendimento (DSA) e che spesso faticano ad essere compresi ed accettati.

Secondo quesito

Saranno veramente sensibilizzati i nostri ragazzi sull’accettazione delle differenze come sopra citato o si utilizzano queste belle parole per mettere in evidenza solo l’omo-bi-trans-a-fobia?

Tematica accorpabile e non disgiungibile da tutte le riflessioni precedentemente fatte, ma molto riduttiva se presa come unica riflessione sull’accettazione delle differenze e sul contrasto all’emarginazione.

E’ importante riflettere sui pregiudizi (giudizi emessi prima) perché gli stereotipi si fondano su immagini mentali costruite nel tempo sulla base di ciò che viene percepito in famiglia, a scuola, nella vita.

Bisogna educare i ragazzi al rispetto di ogni tipo di differenza; non si può far passare che questo incontro abbia come obiettivo, come è stato scritto, l’accettazione delle differenze e il contrasto all’emarginazione se poi l’unica tematica sarà quella legata alla lotta contro la discriminazione dei diritti umani e civili delle persone LGBTI.

Terzo quesito

Perché la scelta di coinvolgere in un incontro di “sensibilizzazione all’accettazione delle differenze nella logica dell’inclusività e del contrasto all’emarginazione” un unico ente che dichiaratamente e giustamente lotta contro la discriminazione dei diritti umani e civili delle persone LGBTI, ma in realtà non propone interventi di riflessione sull’accettazione delle tante diversità con le quali i nostri giovani entrano in contatto.

Se l’unica tematica sarà il bullismo omo-transfobico è necessario che venga apertamente dichiarato!

Mi chiedo se ci siano state problematiche particolari legate ad atti di bullismo omo-transfobico all’interno del nostro Istituto per cui si debba far intervenire un ente esterno così dichiaratamente e politicamente schierato per riflettere in maniera più approfondita su questo tema rispetto agli altri precedentemente citati.

Altri enti, come ad esempio Arcilesbica, si sono allontanati dalle idee portate avanti da Arcigay che promuove un approccio che sostituisce al sesso l’identità di genere. Arcigay ha accusato Arcilesbica di “involuzione ideologica” (espressione di Sergio Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay) addirittura Arcilesbica è stata accusata di esprimere posizioni transfobiche e trans-escludenti.

Quarto quesito

Come può un ente quale Arcigay, che accusa di esprimere posizioni transfobiche e trans-escludenti un altro ente quale Arcilesbica, insegnare ai nostri ragazzi il rispetto del diverso che parte anche dal rispetto e dall’accettazione di idee differenti?

Se dobbiamo acconsentire l’ingresso nella scuola di enti dichiaratamente schierati allora sarebbe bene far partecipare contemporaneamente diversi schieramenti (es. Arcigay e Arcilesbica insieme che già hanno posizioni differenti su più di una tematica) garantendo così la pluralità delle idee e sviluppando un maggior senso critico dei ragazzi che parteciperebbero ad un confronto e non verrebbero così sottoposti all’ascolto di un’unica verità.

Se impariamo a rispettare la diversità, anche delle idee e delle opinioni, impariamo ad accettarci e ad accogliere il “diverso” come un valore, senza accuse ma nel rispetto.

Quinto quesito

Perché non   compaiono   nella   circolare   di   presentazione   dell’incontro   NOME,   COGNOME, CURRICULUM/COMPETENZE degli esperti che interverranno?

Tali dati erano invece presenti nella circolare di presentazione del Progetto all’affettività e alla sessualità sempre rivolto alle classi seconde dell’Istituto.

Poiché i ragazzi di questa età si trovano in un particolare e delicato stadio dell’età evolutiva, le competenze degli esperti esterni alla scuola che vengono ad interagire con loro hanno una grande rilevanza, pertanto è auspicabile che su certe tematiche (stereotipi di genere, omo-bi-trans-a-fobia) intervengano psicologi, psicoterapeuti, esperti in diritti umani.

Ma nella Circolare non si sa chi siano e con quali competenze intervenga il Gruppo Scuola Associazione Arcigay-Varese.

Ulteriori quesiti

-Da chi è stato approvato il Progetto?

-Viste le considerazioni sopra esposte è utile avere una descrizione completa e dettagliata del Progetto stesso.

-Quali supporti didattici verranno utilizzati (libri-audio-video-presentazioni)?

-Verranno somministrati test o questionari?

 

Vorrei concludere affermando che, proprio nell’ottica dell’inclusione, su tematiche così profonde è giusto e doveroso lasciare aperto il confronto con le diverse ideologie, favorendo così il giudizio critico dei nostri giovani attraverso l’ascolto e il confronto rispettoso di pensieri diversi.

 

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