18/06/2025 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Pride. Dal Comune di Roma decine di migliaia di euro per ideologie aberranti

E’ vergognoso che il Comune di Roma abbia stanziato almeno 80.000 euro, dunque soldi pubblici dei cittadini romani, pochi giorni prima della parata del Roma Pride dello scorso 14 giugno. Un finanziamento tra l’altro illegittimo, poiché è possibile stanziare fondi solo per iniziative di pubblico interesse ma non per eventi a sfondo politico e il Pride, come ogni anno, di “pubblico interesse” ha avuto ben poco, mentre è stato ideologicamente e politicamente orientato, divisivo, con richieste aberranti, in parte anche anti-scientifiche, come: il non binarismo di genere, anche per i bambini citati nel manifesto politico con tanto di schwa; l’approccio affermativo per spingere i minori alla transizione di genere; l’adozione per coppie omosessuali; la condanna a quelle che chiamano “terapie di conversione” ma che in realtà sono giuste e corrette prassi di accompagnamento psicologico; la carriera alias nelle scuole, nelle istituzioni e nello sport; perfino l’utero in affitto. In più sono state esposte sagome di alcuni politici a testa in giù e tra queste c’era anche l’immagine di J.K. Rowling, autrice di Harry Potter e ormai famosa anche per la sua lotta in difesa della biologia e delle sane differenze tra uomini e donne. L’ennesimo regalo dell’amministrazione Gualtieri, che non ci ha stupito vedere in prima fila e sul carro principale con tanto di fascia tricolore, visto che ormai da anni appoggia l’agenda dell’Ufficio per i diritti Lgbt guidato dall’attivista Marilena Grassadonia, già in passato presidente di Famiglia Arcobaleno.

Inoltre, come se non bastasse, anche il Municipio IX avrebbe stanziato migliaia di euro e, come conferma una delibera di Giunta, ha dato mandato di partecipare attivamente al Pride con un carro sul tema dell’educazione affettiva insieme al Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, di fatto incentivando quel modus operandi che porta nelle scuole di ogni ordine e grado, spesso all’insaputa dei genitori e a discapito della loro libertà educativa, i progetti gender che spiegano ai minori concetti come la fluidità sessuale, la transizione di genere e quell’enorme bugia che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato”.

Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.

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