15/05/2015

Pornografia on line: la reazione della Russia e del Nord Europa

La pornografia nuoce gravemente alla salute degli individui e della società.

Crea dipendenza come una droga potente e rende impotenti. Fa male perfino a chi ne è “padrone”, come abbiamo scritto poco tempo fa.

La pornografia, però, è un’industria potente, miliardaria, multinazionale, ben agganciata ai centri del potere, ottimamente alleata con le lobby ideologiche tese alla distruzione dell’umanità e alla diffusione della cultura della morte.

Per fortuna, da qualche parte, di tanto in tanto, si accenna ad una reazione.

LifeSiteNews.com ci informa che un tribunale distrettuale del Tatarstan, in Russia, ha ordinato di bloccare 136 siti web pornografici, perché danneggiano lo sviluppo dei bambini, li incitano alla prostituzione e alla violenza, li inducono a mancare di rispetto verso i genitori e la famiglia, a rinnegare i valori  e a sovvertire l’ordine naturale delle cose.

Si tratta di alcuni dei più popolari siti porno in tutto il mondo, tra cui alcuni con sede negli Stati Uniti  e l’agenzia federale che sovrintende internet e le telecomunicazioni ha detto di aver ricevuto più richieste di bloccarli, con qualsiasi mezzo.

Il codice penale in Russia, infatti, vieta la preparazione e / o l’importazione di materiale pornografico. Inoltre, nella motivazione della sentenza, il tribunale distrettuale russo ha indicato due trattati internazionali che vietano la produzione, il possesso e la distribuzione di materiale pornografico: l’accordo per la repressione di pubblicazioni oscene, che l’impero russo ha firmato a Parigi nel 1910, e la successiva Convenzione per la repressione della circolazione e il traffico di pubblicazioni oscene, che è stato firmato dall’Unione Sovietica a Ginevra nel 1923.

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Altri paesi europei stanno cominciando a rendersi conto dell’impatto devastante della pornografia su internet per le famiglie. Anche l’Islanda sta prendendo in considerazione l’installazione di blocchi sui siti porno. In Scandinavia una nota catena di alberghi ha rimosso i canali porno dalle TV presenti nelle camere, già da tempo.

Lo scorso anno, il Regno Unito ha convinto tutti i fornitori di servizi Internet a bloccare automaticamente la pornografia su tutti i dispositivi di internet dei propri utenti, dopo che le ricerche commissionate dal governo sulla sessualizzazione dei bambini hanno riportato dati scioccanti: il nove per cento dei ragazzi di età inferiore ai 13 anni dono assidui fruitori di porno quotidianamente. Altre ricerche hanno scoperto che 562 bambini sono vittime di abusi sessuali da parte di altri bambini.

Redazione

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