I Paesi Bassi, si sa, sono - loro malgrado - all’avanguardia su un aspetto come l’eutanasia. Una delle ultime prassi - in realtà esiste già dal 2020 - è quella dell’eutanasia di coppia.
Ebbene sì, perché - come riporta il Corriere della Sera - sebbene sia ancora rara, già quattro anni fa era stata notata con ben 22 casi. Ora, in questi giorni, è tornata a far parlare di sé perché le due persone che ne hanno fatto ricorso sono l’ex primo ministro (cattolico) olandese, Dries van Agt e sua moglie Eugenie, che sono morti lo scorso 5 febbraio all’età - entrambi - di 93 anni.
Van Agt è stato primo ministro dal 1977 al 1982 e primo leader del partito d’Appello Cristiano-Democratico. Lui e la moglie erano da tempo in condizioni di salute precarie. Elke Swart, portavoce dell’Expertisecentrum Euthanasie, che “aiuta” - se così si può dire - circa 1.000 persone ogni anno a ricorrere all’eutanasia in Olanda, ha spiegato che l’interesse per questa drammatica pratica «è ancora raro ma sta crescendo». In generale l’eutanasia e il suicidio assistito sono ammessi in Olanda fin dal 2002 e se sussiste una di queste eventualità: sofferenza insopportabile, nessuna prospettiva di sollievo e un “desiderio” di morte indipendente e di lunga data. Un secondo specialista deve confermare questa volontà del paziente e la maggior parte dei casi viene eseguita dal medico di famiglia a casa.