10/06/2019

Ohio: sospeso programma con drag queen

Quando le famiglie alzano la voce, gli effetti poi si vedono. Alla grande. In Europa come negli Stati Uniti, dove pochi giorni fa un incontro propagandistico in chiara salsa gender, benché già in programma, non ha poi avuto luogo. Stiamo parlando di Drag 101, evento per adolescenti che avrebbe dovuto tenersi nel primo pomeriggio del 5 giugno presso la Orange Branch Library di Delaware (Ohio). Protagonista dell’incontro, manco a dirlo, tale Selena T. West, un maschio che si atteggia a “;drag queen” femminile e che ovviamente presenta il proprio come esempio da seguire, elargendo consigli su come «creare un personaggio», su come truccarsi, eccetera.

La cosa interessante è che, quando la notizia di Drag 101 ha iniziato a diffondersi nella comunità locale, non è stata qualche oscura associazione bigotta o fondamentalista a ribellarsi. No, è stata la comunità locale stessa a insorgere. Infatti, man mano che l’attenzione su questo evento aumentava, alla Orange Branch Library aumentava l’afflusso di telefonate ed e-mail, con alcune persone che esprimevano appoggio o, nella stragrande maggioranza dei casi, preoccupazione. Al punto che alla fine, come si diceva poc’anzi, si è preferito spostare Drag 101 altrove, per la precisione in un locale negozio di fumetti con l’auspicio – da parte di molti – di una scarsissima o nulla affluenza di bambini all’evento.

Com’è facile da immaginare, l’attenzione su questo incontro propagandistico non è salita da sola. C’è stato chi, infatti, in qualche modo l’ha promossa. Si tratta di Melissa Ackison, già candidata al senato dell’Ohio, la quale ha fatto di tutto per attirare l’attenzione su questo evento, facendogli costante pubblicità sia radiofonica sia sui social media a fianco dell’Ohio Value Voters. Ne è nato un tam tam con da un lato numerosi interventi di politici locali e, dall’altro, un interessamento attivo anche da parte di sigle associative e di chiese, che hanno iniziato a guardare con molta preoccupazione sia a Drag 101, sia alla possibilità che eventi simili possano essersi tenuti o si tengano in altre biblioteche del Paese.

Non va infatti dimenticato che larga parte delle iniziative care al movimento arcobaleno che si tengono all’interno delle scuole o, come in questo caso, in biblioteche civiche, contano molto proprio sull’effetto sorpresa, oltre che naturalmente su quella patina politicamente corretta grazie alla quale eventi di chiara natura propagandistica finiscono con il passare come “serate informative”, “incontri contro la discriminazione” e via dicendo. Fortunatamente, capita anche – e a Delaware è certamente capitato – che vi sia chi, acutamente, intercetti il pericolo, soprattutto pensando a iniziative destinate a un pubblico giovane, e lo denunci.

Tuttavia, successi come la soppressione dell’evento alla Orange Branch Library di Delaware non autorizzano alcun difensore della libertà di educazione ad abbassare la guardia, dal momento che il movimento Lgbt tutto è, notoriamente, fuorché disposto ad abbandonare il campo. Servono invece, eventi come questi, a capire che solo se si tiene alta la guardia e se si ha il coraggio di fare squadra – denunciando iniziative dai contenuti deplorevoli – i risultati poi arrivano e il contrasto alle propagande può dirsi compiutamente realizzato.

Giuliano Guzzo

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