Le donne hanno diritto di sapere, di essere correttamente e completamente informate su tutti i dettagli, e quindi anche e soprattutto i rischi e i danni, della pillola abortiva. Ecco perché abbiamo lanciato in oltre 20 comuni dell’Emilia-Romagna una campagna di manifesti-verità sui rischi certificati della RU486. Spesso, infatti, troppe donne sono ignare che la pillola abortiva porta con sé effetti collaterali come emorragie, crampi, nausea, infezioni e danni psicologici. Tutelare davvero le donne, la loro libertà e la loro salute significa quindi informarle davvero e adeguatamente, non dare loro solo l’unica (falsa) “soluzione” dell’aborto come strumento facile e sicuro come invece vorrebbero fare i Radicali, in particolare con la loro ultima campagna per incentivare l’aborto “senza ricovero” dunque a casa fai-da-te. E non dimentichiamo nemmeno che l’aborto è sempre l’omicidio di un innocente. Con i nostri manifesti invitiamo dunque le donne e tutti i cittadini a informarsi e riflettere perché la RU486 non è “solo” una pillola e firmare la nostra petizione popolare, che ha superato le 33.000 firme, per chiedere di annullare le direttive che nel 2020 l’allora ministro della Salute Speranza aveva varato proprio per incentivare l’uso e la diffusione della pillola abortiva RU486.
Questo l’annuncio di Simone Ortolani, referente di Pro Vita & Famiglia che ha gestito e organizzato la campagna di affissioni e di Francesco Perboni, referente della onlus per l’Emilia-Romagna, nel presentare la campagna di manifesti - con il messaggio “RU486? Hai il diritto di saperlo” e l’invito a informarsi tramite la scannerizzazione di un QR Code che rimanda ad un articolo di approfondimento, - che sono stati affissi nei comuni di Bologna, Ravenna, Parma, Piacenza, Forlì, Rimini, Cesena, Modena, Ferrara, Fidenza, Faenza, Brisighella, Modigliana, Marradi, Tredozio, Castel Bolognese, Solarolo, Riolo Terme, Casola Valsenio, Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo in collaborazione con il Movimento per la Vita (a Bologna, Ravenna e Lugo), l’Associazione Culturale San Michele Arcangelo, le Parrocchie ortodosse del Patriarcato di Mosca di Ravenna e Bologna, le Sezioni dell’Associazione Liberi in Veritate di Parma e Piacenza e la Compagnia Giovanna d'Arco.