E’ discriminatoria e incostituzionale la legge appena introdotta dall’Assemblea regionale siciliana che obbliga gli ospedali pubblici a indire bandi per assumere solo medici abortisti, escludendo gli obiettori di coscienza. E’ un attacco gravissimo che viola la libertà personale e professionale dei medici, colpevolizzandoli in base ai propri convincimenti morali, con l’aggravante paradossale che ad essere discriminati saranno proprio i medici che dedicano la loro professione alla cura e alla promozione della vita, mentre verrà favorito chi è disposto a sopprimerla. Ci chiediamo come sia possibile che una siffatta norma sia stata approvata in una Regione amministrata dal centrodestra e guidata dal presidente Renato Schifani, esponente di Forza Italia, e chiediamo al Governo nazionale di impugnare senza indugio questa nuova legge presso la Corte Costituzionale, per difendere il diritto fondamentale all’obiezione di coscienza e la dignità di ogni medico pro-life.
Così Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito all’approvazione - avvenuta il 27 maggio - del disegno di legge n.738/2025 recante “Norme in materia di sanità”, presentato dal deputato regionale del PD Dario Safina in seno all’Assemblea Regionale Siciliana, che prevede la creazione, in ogni struttura pubblica, di “aree funzionali dedicate all’interruzione volontaria di gravidanza” e di conseguenza l’assunzione di medici non obiettori di coscienza.