Il Movimento per la Vita (Mpv) di Genova plaude all’iniziativa del Consiglio Comunale per l’impegno nell’aiutare le donne in gravidanza con difficoltà economiche e auspica che vanga dato seguito immediato. “Apprezziamo l’interesse del Consiglio Comunale di Genova nel sostenere economicamente le donne in difficoltà che scelgono di proseguire la gravidanza. E’ un atto di buon senso che premia la vita e che Genova aspettava da tempo”, dichiara in una nota il presidente Luca Mazzolino.
“Il Consiglio Comunale approvando a larga maggioranza il documento, si è dimostrato sensibile all’appello da noi lanciato questa estate dove chiedevamo un impegno concreto delle istituzioni locali per una nuova mentalità di apertura alla vita, in risposta al triste primato di Genova città con meno nascite e più decessi. – continua il presidente – Ringraziamo i consiglieri che si sono fatti promotori della mozione con il determinante sostegno dei gruppi consiliari (PDL, PD, Udc, Lista Musso e Lega Nord) che hanno sostenuto senza preconcetti nè ideologia l’iniziativa”.
A Genova il Centro di Aiuto alla Vita, che è presente da oltre 30 anni con 50 volontarie, ogni anno aiuta circa 500 donne che vivono con difficoltà una gravidanza e le richieste d’aiuto in questi ultimi anni sono aumentate anche in seguito alla crisi economica.
“Le donne che si rivolgono al nostro centro non hanno solo bisogno di aiuti economici, ma anche di assistenza sociale, supporto psicologico e morale. – conclude il presidnete – Speriamo quindi che la proposta del Consiglio Comunale abbia subito seguito e che a questa si affianchi anche una campagna del Comune per far conoscere alle gestanti che esiste la possibilità di continuare la gravidanza. Un primo passo a favore della vita nascente“.
Il Movimento per la Vita, che è presente a Genova dal 1977 e fa parte della Federazione nazionale composta da oltre 600 movimenti locali, centri e servizi di aiuto alla vita e case di accoglienza, si propone di promuovere e difendere il diritto alla vita e la dignità diogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, favorendo una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi e, prima di tutti, il bambino concepito e non ancora nato.
Fonte: Il Cittadino