13/12/2021 di Manuela Antonacci

Lo spettro del ddl Zan torna, stavolta in tutta Europa

L’incubo del ddl Zan è appena (momentaneamente) passato, ma ecco che si presenta un nuovo spettro all’orizzonte: la Commissione Ue ha approvato un documento con cui si intende estendere i crimini d’odio. Per ora si tratta solo di un programma, ma non c’è dubbio che questo spettro sembra assumere sempre più la forma di un nuovo ddl Zan, in versione per di più maxi, “continentale”.

Parliamo di un documento programmatico che prevede la punibilità di una serie di reati d’odio che si trasformano in “eurocrimini”, insomma mica bazzecole. Per avere un’idea della pervasività del provvedimento, per ora ancora in discussione, tra i crimini rientrerebbe pure la violenza domestica, il razzismo, le discriminazioni religiose e l’immancabile omofobia.

Il problema è che non si parla solo di violenze fisiche (giustamente da punire e condannare) ma anche del cosiddetto “hate speech”, ovvero discorsi percepiti come discriminatori o offensivi. Ma chi decide in base a quale criterio un discorso è discriminatorio e offensivo? Fare, per esempio, riferimento alla Genesi dove si parla dell’esistenza di due soli generi, maschili e femminili sarà punibile, così come già avviene in Inghilterra e in altri paesi del nord Europa?

Forte preoccupazione è stata espressa dall’ europarlamentare di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini che tramite un comunicato stampa ha dichiarato che “la Commissione europea ha posto le fondamenta per la realizzazione di un mega DDL Zan in salsa europea. Monitoreremo da vicino l’evoluzione di questo processo. Non permetteremo che la libertà di pensiero e di parola vengano sacrificate ad esclusivo vantaggio dell’ideologia. Il rischio è che una definizione dei reati di odio, e di incitamento all’odio, a livello europeo, così come la predisposizione di sanzioni destinate a punirli, diventino l’occasione per inserire nel quadro legislativo europeo il reato di opinione, con tutte le conseguenze in termini di censura del pensiero critico, e non allineato, che questo comporterebbe".

 Insomma, una sorta di provvedimento “sovrannazionale” che, ignorando la volontà espressa anche dal nostro Parlamento, farebbe rientrare il ddl Zan dalla finestra, con una pervasività nella vita pubblica dei cittadini, simile ai mille tentacoli del Leviatano di Hobbes, quelli di un potere temporale che non risparmia alcun ambito della vita privata e pubblica dei cittadini, uno stato in cui potere religioso e politico, follemente e fanaticamente, per di più, coincidono.

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