I nostri manifesti a favore della libertà educativa contro la propaganda gender nelle scuole affissi in Liguria sono del tutto legittimi e pienamente rispettosi dei minori, tanto che, per rappresentare quelli realmente coinvolti nelle vicende che abbiamo denunciato, abbiamo deciso di usare immagini generate tramite AI e non foto reali. Quanto alle frasi, si tratta di esperienze realmente riportate da alunni ai propri genitori e che riceviamo a decine da parte di famiglie indignate e spaventate per progetti gender che realmente si svolgono nelle scuole senza una corretta informazione e un giusto preavviso per le stesse famiglie. Reputiamo pertanto del tutto infondate, strumentali e mosse da ragioni politiche le accuse mosse dalla Garante per l’Infanzia della Liguria, la dottoressa Guia Tanda, e la invitiamo a svolgere il suo alto ruolo difendendo i bambini e gli adolescenti che vengono bombardati dalla propaganda di sedicenti esperti e attivisti Lgbtqia+ nelle aule scolastiche per parlare di transizione di genere, identità fluide, carriera alias e bagni neutri. Avere a cuore la tutela dei minori significa andare nella direzione di bloccare questi progetti e far rispettare il diritto alla libertà educativa, come sta iniziando a fare - con un primo passo importante - il Governo con il recente annuncio di un provvedimento per rendere obbligatorio il consenso informato preventivo.
Così, in una nota, Pro Vita & Famiglia onlus, in merito alle dichiarazioni della dott.ssa Guia Tanda, garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Liguria in riferimento ai manifesti della onlus relativi alla Campagna “Mio Figlio No. Scuole libere dal gender” che recano i volti di bambini e adolescenti con uno zaino sulle spalle e i messaggi: “Oggi a scuola un attivista Lgbt ha spiegato come cambiare sesso - Giulio, 13 anni”/“Oggi a scuola ci hanno letto una favola in cui la principessa era un uomo - Anna, 8 anni”/“La mia scuola ha permesso anche ai maschi di usare i bagni delle femmine - Matilde, 16 anni”.