01/03/2023

Libretto gender durante l'ora di educazione civica, succede in provincia di Bologna

«A San Lazzaro (BO), presso l’ITC Enrico Mattei, è stato distribuito e spiegato, a quanto pare durante l’ora di educazione civica, un librettino che a tutti gli effetti costituisce propaganda gender. “Ognun* decide la propria identità di genere autonomamente e questa identificazione può cambiare nel tempo”. Non solo scollegamento totale tra il dato biologico, reale, e l’identità di genere, che diventa quindi una scatola vuota senza contenuto, ma anche fluidità del genere stesso. E’ questo, con decine e decine di pagine, che è stato spiegato a ragazzi delle medie come una verità”».

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A denunciarlo sono il capogruppo della Lega a Bologna Matteo Di Benedetto e Alessadro Russo, consigliere leghista a Rastignano, che hanno raccolto la denuncia e la testimonianza di un genitore che, per ovvie ragioni, vuole rimanere anonimo.

«Anni fa - prosegue la denuncia dei due politici - si diceva che il Gender non esiste, ora viene propagandato nelle scuole spacciato come percorso di educazione civica. Veri e propri percorsi di indottrinamento che vanno a colpire chi è ancora nella fare della formazione e della scoperta di sé stesso e del proprio corpo. Il tutto senza che i genitori fossero realmente informati della situazione, dato che quando si pensa all’educazione civica o al contrasto al bullismo di certo non si pensa a posizioni propagandistiche che possono avere il solo risultato di generare confusione in chi è ancora in piena formazione e scoperta di sé. Un colpo basso che va in contrasto con quel patto educativo che dovrebbe riconoscere un ruolo primario per l’educazione dei loro figli alle mamme e ai papà».

«Sembra essersi paventata anche l’ipotesi di una verifica su quanto “appreso” dai ragazzi e di conseguenza abbiamo chiesto una risposta al dirigente scolastico, che però non ha confermato o smentito ma è rimasto in un emblematico silenzio. Chiediamo risposte ma chiediamo prima di tutto che sia ristabilita la gerarchia educativa e venga rispettato il primato educativo dei genitori, che non possono più essere tenuti all’oscuro di corsi propagandistici come questi» concludono Di Benedetto e Russo.

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