05/12/2021

L'eutanasia fa un passo indietro in Portogallo e in Colombia

Il presidente del Portogallo si è rifiutato di promulgare il disegno di legge che avrebbe legalizzato l'eutanasia e il suicidio assistito.
È la seconda volta quest'anno che Rebelo de Sousa, un ex professore di diritto, ha respinto una proposta mortifera. 
Mentre il testo precedente parlava di "malattia mortale" come prerequisito per la "morte assistita", questo usa le parole "incurabile" o "grave".
E, dice il Presidente,  non richiedere più ai pazienti di essere malati terminali significa "un notevole cambiamento nel considerare i valori della vita e della libera autodeterminazione nel contesto della società portoghese".
Questo accantona la proposta di eutanasia fino a dopo le elezioni del prossimo anno.
 
E "l'Angelo del Portogallo" ha assistito anche la Colombia. 
La Camera dei deputati del paese ha bocciato un disegno di legge per l'eutanasia, anche se la Corte Costituzionale aveva stabilito che era da legalizzare già nel 1997. Esprimendo i sentimenti di molti, il deputato Buenaventura León ha dichiarato nel dibattito prima del voto: “La pratica dell'eutanasia costituisce una grave offesa alla dignità della persona e favorisce la corrosione dei valori fondamentali nell'ordine sociale. Sarebbe molto pericoloso per i più fragili. La Legge è fatta per proteggere la vita”.
La Corte Costituzionale  ha ribadito la sua scelta eutanasica nel 2018 e questa estate, ma in assenza di una legge pochissimi medici sono disposti a praticarla.
 
Fonte: BioEdge
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